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BERNAMilioni nelle casse federali grazie alla vendita di proprietà dell'esercito

02.01.25 - 19:51
Il consigliere nazionale UDC Roman Bürgi vuole che il governo monetizzi le proprietà inutilizzate. La proposta piace, ma con riserve.
20min/Matthias Spicher
Il portafoglio dell'Esercito svizzero comprende circa 6000 edifici, come caserme e bunker. Ci sono anche 24.000 ettari di terreno.
Il portafoglio dell'Esercito svizzero comprende circa 6000 edifici, come caserme e bunker. Ci sono anche 24.000 ettari di terreno.
Milioni nelle casse federali grazie alla vendita di proprietà dell'esercito
Il consigliere nazionale UDC Roman Bürgi vuole che il governo monetizzi le proprietà inutilizzate. La proposta piace, ma con riserve.

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BERNA - L'Esercito svizzero dispone di un enorme portafoglio immobiliare. Si tratta di circa 6.000 edifici e 24.000 ettari di terreno. Oltre alle caserme e ai poligoni di tiro, sono compresi anche bunker, aeroporti e armerie.

Secondo il Consigliere nazionale UDC Roman Bürgi, una «parte significativa» di questi terreni non è utilizzata attivamente o non è necessaria per le operazioni militari. Indi per cui lo svittese identifica in questo ambito un potenziale economico inespresso. Dopo tutto, i costi di gestione ammontano in media a 445 milioni di franchi all'anno.

20min/Matthias SpicherIl Consigliere nazionale UDC Roman Bürgi invita il Consiglio federale a considerare la possibilità di ridurre le dimensioni delle proprietà immobiliari dell'esercito.

In un postulato, Bürgi invita il Consiglio federale a considerare la possibilità di ridurre le dimensioni del portafoglio immobiliare dell'esercito vendendo gli immobili non più necessari. Ciò dovrebbe ridurre i costi di gestione e liberare denaro utile, ad esempio, per l'ammodernamento delle scorte dell'esercito. Bürgi cita cifre e informazioni di Armasuisse.

Armasuisse, dal canto suo, non commenta. Per il consigliere nazionale UDC, però, il ricavato potenziale si aggirerebbe tra i due e i tre milioni di franchi. Per fare un paragone: nell'ultima sessione il Parlamento ha dato l'ok concedendo 530 milioni di franchi in più per l'esercito. Entro il 2032, la spesa dovrebbe salire all'1% del prodotto interno lordo (PIL).

PS: «Nessuna vendita al miglior offerente» - I membri della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale, in linea di principio, sono favorevoli all'idea. Lo è, ad esempio, la socialista Priska Seiler Graf, secondo cui non c'è nulla di male in una revisione del portafoglio immobiliare: «Tuttavia, non credo che una vendita rapida utile solo a far entrare più soldi nelle casse federali sia la strategia giusta». Soprattutto perché l'esercito punta a decentralizzare la logistica, rendendo quindi necessari altri immobili.

20min/Matthias SpicherIl Governo non può vendere al miglior offerente, sostiene Andrea Zryd (PS).

Per il collega di partito Andrea Zyrd, il governo federale non può semplicemente vendere al miglior offerente, come suggerito da Roman Bürgi. Esiste una chiara procedura. Il primo passo è verificare se un altro ente federale o il Cantone abbia bisogno di un terreno. L'interesse pubblico ha la precedenza. Inoltre, l'eventuale ricavato confluirebbe nelle casse generali della Confederazione.

Anche Balthasar Glättli (Verdi) è favorevole alla proposta. Armasuisse dovrebbe mostrare rapidamente cosa non è più necessario. «Meno costi per il bilancio federale porterebbero più denaro all'esercito». Quest'ultimo potrebbe risparmiare anche in un altro settore: «Dovrebbe acquistare armamenti a un prezzo più basso in seguito, invece di acquistare oggi dall’Ucraina le armi necessarie a un prezzo troppo alto».

Il Centro: «L'argenteria dell'esercito» - Con la proposta è d'accordo pure Martin Candinas (Centro): «Penso sia giusto e mi aspetto anche che l'esercito, insieme ad Armasuisse, riveda regolarmente quali edifici e aree sono ancora necessari». Allo stesso tempo ritiene necessario mantenere in vita un piccolo tesoretto: «I terreni e le proprietà sono l'argenteria dell'esercito». Ecco perché Armasuisse sarebbe riluttante a vendere: «Si guadagna una volta sola», sottolinea Candinas.

Il grigionese ha un'idea piuttosto chiara del nuovo utilizzo delle proprietà militari: «Si dovrebbero creare abitazioni senza scopo di lucro e infrastrutture turistiche di montagna».

20min/Matthias SpicherIl consigliere nazionale del PLR Heinz Theiler (PLR) accoglie con favore una revisione «molto attenta», ma mette in guardia dalla vendita di immobili «per considerazioni di politica finanziaria a breve termine».

La proposta del democentrista non dispiace nemmeno al consigliere nazionale del PLR Heinz Theiler, favorevole a una revisione «molto attenta e sostenibile». Che mette però in guardia dalla vendita di proprietà che potrebbero essere utili all'Esercito svizzero in futuro per mere considerazioni di politica finanziaria a breve termine.

Anche Theiler fa riferimento al decentramento della logistica: «Strutture finora non utilizzate dovranno essere rimesse in funzione». Inoltre, molte proprietà non si trovano in zone residenziali, commerciali o industriali: «Un riutilizzo civile e quindi una vendita, in questi casi, sono impossibili».

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