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Hamburger surgelati, il test: «Sono contaminati»

Un'analisi a campione ha rilevato batteri resistenti agli antibiotici. Globus ha ritirato il suo prodotto. Gli altri: «Vanno cotti»
Coop.ch
Hamburger surgelati, il test: «Sono contaminati»
Un'analisi a campione ha rilevato batteri resistenti agli antibiotici. Globus ha ritirato il suo prodotto. Gli altri: «Vanno cotti»

ZURIGO - Hamburger, chissà quanti me abbiamo mangiati nella nostra vita. Ma sono un alimento così sicuro? Un test della rivista per consumatori "K-Tipp" ha analizzato quelli congelati. Con risultati all'apparenza preoccupanti.

Tutti i dodici hamburger surgelati sottoposti al test erano contaminati da batteri resistenti agli antibiotici, come l'MRSA (lo stafilococco resistente alla meticillina), che può causare infezioni. Si tratta del più pericoloso tra tutti i numerosi e comuni batteri appartenenti al genere degli stafilococchi, in grado di provocare infezioni cutanee, polmoniti, infezioni delle valvole cardiache e infezioni ossee.

Secondo il Robert Koch Institute (organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania), gli MRSA si trovano principalmente negli allevamenti intensivi che fanno largo uso di antibiotici. Altro vettore potrebbe essere la presenza di dipendenti infetti o misure igieniche inadeguate.

Anche i batteri fecali trovati in alcuni burger indicano problemi igienici. I burger Migros di M-Budget e i burger Aldi di La Finesse contenevano escherichia coli enteroemorragici (EHEC), in grado di danneggiare i vasi sanguigni, i globuli rossi e i reni. Per i bambini piccoli e gli anziani, l’infezione può essere pericolosa per la vita.

Nei burger Coop Qualité & Prix, i test hanno rivelato la presenza di batteri fecali EPEC, che possono causare febbre, crampi addominali, vomito e diarrea acquosa o sanguinolenta.

M-Budget e Globus sono i peggiori del test - I peggiori risultati sono stati quelli a marchio M-Budget e Globus, che contenevano elevate quantità di microrganismi “deterioranti”. Il burger M-Budget ne aveva quasi tre volte il limite tollerabile stabilito dalla Società Tedesca per l’Igiene e la Microbiologia, mentre il burger Globus quasi cinque volte tanti.

Nel burger Globus e nel prodotto Prix Garantie sono state trovate anche sostanze chimiche perfluorurate (PFAS), difficilmente degradabili. Inoltre, nel prodotto Globus, il test ha rilevato un livello di acido perfluoroesansolfonico superiore al massimo consentito dall’UE e nel burger Prix Garantie acido perfluorottansolfonico, che può danneggiare il sistema ormonale e immunitario ed essere cancerogeno.

Nel burger Denner, i tester hanno criticato il contenuto di grassi, quasi al 20%, e la presenza di molto tessuto connettivo, ossia pelle, tendini e legamenti. Il burger biologico di Coop ha convinto invece per l’ottima qualità della carne, così come il burger Angus di Bell, che ha ottenuto un buon punteggio.

La reazione dei rivenditori: «Vanno cotti» - Sara Zanon, portavoce di Denner, ha dichiarato: «L’elevato contenuto di grassi ci sorprende, poiché non corrisponde ai valori concordati con il fornitore». Sui batteri resistenti agli antibiotici, ha aggiunto: «Non esistono limiti per gli MRSA nella carne bovina, ma stiamo comunque valutando con il produttore eventuali misure di miglioramento». Ha inoltre raccomandato di cuocere bene gli hamburger, poiché i batteri non sopravvivono al calore.

Migros, tramite il portavoce Tobias Ochsenbein, ha affermato che gli hamburger surgelati testati rispettano pienamente i requisiti di legge in Svizzera.

Aldi e Coop hanno anch'essi sottolineato la conformità alle normative e ribadito che il consumo dei burger ben cotti non presenta rischi. Il portavoce Coop, Thomas Ditzler, ha inoltre dichiarato che «K-Tipp non ha fornito prove plausibili per confermare al 100% i risultati del laboratorio».

Globus, invece, ha deciso di reagire immediatamente ritirando i suoi burger dal mercato, dichiarando che la presenza di batteri segnalata è un problema grave. Secondo l’azienda, i batteri sono entrati nella carne probabilmente attraverso acqua contaminata utilizzata nella lavorazione.

Attenzione alla cottura!

Dobbiamo avere davvero avere timore di questi prodotti? Lo abbiamo chesto alla dott.ssa Merilù Vicenti, biologa nutrizionista esperta in nutrizione clinica e sportiva. «Per quanto riguarda l'infezione da MRSA, questa è causata dalla tossina prodotta da questo stafilococco. Una tossina, tra l'altro, anche termoresistente. Rimane stabile per 30 minuti a una temperatura di 100 gradi. Richiede quindi temperature più elevate. Secondo la Commussione internazionale di microbiologia degli alimenti, bisogna tenere l'alimento contaminato per almeno 20 minuti a 120 gradi. E stiamo parlando di cottura al forno. Per quanto riguarda la piastra vanno fatte considerazioni differenti: attenzione a non usare temperature troppo alte che cuociono molto la parte esterna dell'alimento e non a sufficienza quella interna. La cottura dell'hamburger deve essere uniforme, non va consumato assolutamente al sangue. Il discorso si può estendere anche a tutta la carne cruda, così come il pesce. Anche perché basta una manipolazione sbagliata. A volte, infatti, il problema insorge banalmente perché qualcuno che è entrato in contatto con quell'alimento non si è lavato le mani o si toccato le narici.

Meno meticolosa deve essere l'attenzione riguardo l'escherichia coli che, spiega l'esperta, «si "debella" già a 75 gradi».

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