Gli attivisti chiedono il boicottaggio dei prodotti statunitensi. Ma quali dovrebbero essere eliminati? E quali sono le alternative europee?
ZURIGO - In risposta ai dazi e alle minacce di Donald Trump contro l'Europa, gli attivisti invitano a boicottare i prodotti statunitensi. Anche in Svizzera questa iniziativa sembra riscuotere un certo successo.
In un sondaggio non rappresentativo condotto da 20 Minuten con oltre 33.800 partecipanti, il 41% dichiara di voler boicottare i prodotti americani. Il 37% vuole quantomeno prestare più attenzione quando fa acquisti.
Vita senza prodotti americani
Le aziende statunitensi sono onnipresenti sugli scaffali dei negozi europei. La panoramica di 20 Minuten mostra i prodotti più noti che vedremmo sparire in caso di boicottaggio o blocco delle forniture, e quali alternative europee rimarrebbero. L'elenco non è esaustivo.
Prodotti alimentari
Prodotti americani: Prodotti popolari come quelli di Kellogg's, Heinz o Pringles sono americani. Questo vale anche per il Toblerone "svizzero", che ora è nelle mani della statunitense Mondelēz. Anche Coca-Cola e Pepsi e tutti i loro prodotti provengono da oltreoceano. Per quanto riguarda i fast food, si dovrebbe rinunciare a grandi nomi come McDonald's e Starbucks.
Alternative europee: Probabilmente cambierebbe poco, soprattutto nella gamma dei freschi. Prodotti Tyrells, Haribo o Barilla rimarrebbero sugli scaffali grazie ai loro produttori europei. Bevande come Red Bull o Jolly's, ad esempio, sono in mani europee. Per quanto riguarda i fast food, avremmo a disposizione i ristoranti Holy Cow, Nordsee o Migros.
Prodotti per la casa e l'igiene
Prodotti americani: Coloro che si affidano ai prodotti Tide, Kleenex o Dawn dovrebbero trovare altro. Anche i prodotti a marchio Gilette e Pantene sparirebbero dai nostri bagni.
Alternative europee: per la pulizia della casa avremmo comunque a disposizione Persil, Cif e Tempo. Per quanto riguarda l'igiene personale, invece, Schwarzkopf, Nivea, Elmex e Wilkinson Sword.
Telefoni cellulari e computer
Prodotti statunitensi: Farebbe più male, almeno per qualcuno, la scomparsa della casa di Cupertino: Apple. iPhone e iMac, sono prodotti che dominano mercato. Ma scomparirebbero anche i computer HP e Dell, ad esempio.
Alternative europee: i marchi di smartphone e computer europei sono meno conosciuti (ma restano le alternative provenienti dall'est del mondo). Il Fairphone dei Paesi Bassi o i dispositivi di Nothing e Tuxedo Computers potrebbero comunque rappresentare un'alternativa.
Streaming, messenger e software
Prodotti statunitensi: Anche i principali servizi di streaming quali Netflix, Disney+ e Primevideo sono tutti in mani americane. Così come le piattaforme di social media come Facebook, Instagram o WhatsApp e software come Microsoft 365.
Alternative europee: Per lo streaming, dall'Europa, ci sono ad esempio Mubi o Viaplay. Nel settore dei social media, si potrebbero prendere in considerazione Mastodon o Threema, mentre Libreoffice dalla Germania sarebbe un'opzione per il software.
Elettronica domestica
Prodotti americani: Gli elettrodomestici di Kitchenaid, Hoover o Duracell, ad esempio, verrebbero abbandonati. Anche i sistemi musicali di Sonos, Bose o JBL dovrebbero essere eliminati.
Alternative europee: Rimarrebbero gli elettrodomestici di Bosch, Electrolux e Miele. Per gli altoparlanti, si potrebbero utilizzare i prodotti di Bang&Olufsen o Phillips.
Varie
Prodotti statunitensi: Scompariranno anche auto americane come Ford e Tesla, abbigliamento di marchi come Levi's e Nike o i servizi di Airbnb.
Alternative europee: ma abbiamo a disposizione molti marchi di auto europei come VW o Renault, marchi di abbigliamento come Adidas e H&M o i servizi di Hometogo.
La resistenza sta crescendoSempre più persone in Europa sono disposte a boicottare. Lo dimostra, ad esempio, il gruppo di 60 persone "Go European", nato dal «desiderio dei consumatori europei di sostenere le aziende e i valori locali».
Il gruppo ha anche sviluppato una propria pagina dove si possono trovare alternative europee ai prodotti statunitensi.
Non è ancora un problema per i rivenditori svizzeriInterpellati, i maggiori rivenditori svizzeri affermano che non c'è ancora alcun segno di boicottaggio da noi. «Al momento non notiamo alcun cambiamento nel comportamento dei clienti e non assistiamo a un calo della domanda di prodotti statunitensi», scrive l'ufficio stampa di Aldi in risposta a una richiesta di informazioni.
La risposta della concorrenza è simile. Migros conferma che non ci sono ancora indicazioni di un boicottaggio dei prodotti americani. Presso Coop, la domanda è attualmente stabile. I due rivenditori sottolineano inoltre che i prodotti provenienti dagli Stati Uniti rappresentano solo una piccola parte del loro assortimento.