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SVIZZERA

14 misure per proteggere i salari svizzeri dall'Unione Europea

Le ha annunciate questo venerdì il Consiglio federale, dopo consultazione con cantoni, sindacati e datori di lavoro. Ecco di che si tratta.
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Fonte Admin.ch
14 misure per proteggere i salari svizzeri dall'Unione Europea
Le ha annunciate questo venerdì il Consiglio federale, dopo consultazione con cantoni, sindacati e datori di lavoro. Ecco di che si tratta.

BERNA - Nella seduta del 21 marzo 2025 il Consiglio federale ha adottato un pacchetto di misure per garantire la tutela dei salari.

Nell’avamprogetto sul pacchetto Svizzera-UE che andrà in consultazione confluiranno 14 misure. 13 di queste hanno trovato il consenso delle parti sociali e dei Cantoni. Il Consiglio federale propone un’ulteriore misura a complemento del pacchetto.

«Il 19 febbraio 2025 il Consiglio federale ha preso atto dell'intesa raggiunta fra le parti sociali e i Cantoni sulle misure di politica interna per garantire la protezione dei salari e ha avanzato autonomamente ulteriori proposte», spiega l'Esecutivo federale via nota.

La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) è stata incaricata di proseguire i colloqui con le parti sociali e i Cantoni e di definire nel dettaglio entro fine marzo le misure per salvaguardare la protezione dei salari.

«È dall'inizio dei colloqui esplorativi con l'Unione europea (UE) che il Consiglio federale, i Cantoni e le parti sociali concordano sul fatto che, in aggiunta all'esito dei negoziati, sono necessarie misure di politica interna per garantire la protezione dei salari», aggiunge.

Le misure concordate dalle parti sociali e dai Cantoni già lo scorso febbraio sono state precisate circa un mese fa. Inoltre, in base alle proposte del Consiglio federale per tutelare le strutture del partenariato sociale nella protezione dei salari, le parti sociali hanno convenuto ulteriori misure.

«Queste ultime garantiscono l'integrità dei contratti collettivi di lavoro dichiarati di obbligatorietà generale mediante adeguamenti dei cosiddetti quorum. Inoltre, si intende migliorare la protezione giuridica per le aziende nazionali che potrebbero essere subordinate a un contratto collettivo di lavoro di obbligatorietà generale», ribadisce Berna.

In base ai colloqui che la SECO conduce dal dicembre 2022 con le parti sociali e i Cantoni nonché alla raccomandazione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL, il Consiglio federale ha inoltre deciso di proporre una migliore tutela dal licenziamento, in particolare per determinati rappresentanti dei lavoratori.

Le 14 misure sono pensate appositamente per i settori in cui è necessario intervenire per garantire la protezione dei salari e sono concepite principalmente per le imprese dell'UE che distaccano lavoratori in Svizzera.

Nella misura in cui tocchino anche le imprese elvetiche, si basano su ciò che già esiste e non creano nuovi oneri sostanziali per queste ultime, né tantomeno intaccano la flessibilità del mercato del lavoro.

I colloqui sulle misure di politica interna relative alla protezione die salari sono stati condotti con le associazioni mantello delle parti sociali. I datori di lavoro erano rappresentati dall'Unione svizzera degli imprenditori (USI) e dall'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), mentre per i lavoratori erano presenti l'Unione sindacale svizzera (USS) e Travail.Suisse.

Per quanto riguarda i Cantoni, vi hanno partecipato i rappresentanti della Conferenza dei governi cantonali (CdC) e della Conferenza dei direttori cantonali dell'economia pubblica (CDEP).

Unia: «Strumento indispensabile»
Il pacchetto di misure viene salutato positivamente dagli ambienti sindacali. La prima a farsi sentire è Unia: «È uno strumento indispensabile per compensare i peggioramenti reali in termini di protezione dei salari previsti dall'accordo con l'UE. Se il Parlamento approverà questo importante risultato come pacchetto globale e adotterà le necessarie modifiche legislative, c'è una possibilità concreta che le parti sociali sostengano l'accordo negoziato con le misure di protezione salariale di politica interna». L’Unia fa notare che l’accordo negoziato con l'Unione europea «presenta rischi considerevoli per le condizioni di lavoro in Svizzera, che vanno imperativamente eliminati attraverso il pacchetto di misure concordato dalle parti».

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