Nemmeno vent'anni e già in AI per problemi psichici: «Così li perdiamo»

Arriva dal canton Zurigo l'allarme per un fenomeno sempre più diffuso in Svizzera (e critico anche in Ticino).
ZURIGO - Giovani, anzi giovanissimi, ma già malati e segnati forse anche irrimediabilmente.
È questo il preoccupante ritratto che emerge dai dati sul disagio psichico diffuso dalle autorità del canton Zurigo - e riprese dalla SRF - che vedono un aumento importante di giovani e molto giovani (under 25) che ricevono un'indennità AI.
La cifra è praticamente raddoppiata dagli anni pre-Covid (attorno alle 300 persone) con il picco assoluto (624) raggiunto nel 2024.
Gran parte di queste giovani e questi giovani si trovano in AI a causa di malattie legate alla sfera mentale.
I risvolti sono particolarmente preoccupanti perché se dall'Assistenza si può anche uscire, e ricostruirsi una vita, è (anche statisticamente) più difficile che questo avvenga per chi riceve un indennità.
«Quasi sempre è una strada a senso unico», ha confermato nei giorni scorsi alla radiotelevisione il presidente della Conferenza degli uffici AI Martin Schilt, «le possibilità effettive di un reinserimento professionale sono quasi nulle... spesso chi è malato si rassegna all'assegno vitalizio, ma non possiamo rinunciare ai giovani».
Se è vero che i dati in questione riguardano il canton Zurigo (e quelli svizzeri verranno resi noti solo a maggio) il problema della salute mentale di ragazze e ragazzi a livello globale è tutt'altro che una novità. Si tratta di una vera e propria emergenza emersa durante il biennio pandemico e mai più rientrata.
Secondo i dati dell'Ust (aggiornati al 2022), in Svizzera il tasso di ricoveri presso strutture psichiatriche per gli under 18 si attesta attorno al 6 per mille nel caso delle ragazze (nel 2012 era del 2,4%) e del 2,7% nel caso dei ragazzi.
E in Ticino? Le problematiche di questo tipo sono ancora più marcate. Stando a quanto riscontrato dall'Osservatorio svizzero della salute (Obsan) nel suo rapporto sulla salute ticinese (realizzato sul mandato del DSS), «un quarto della popolazione (24,5% in media, 27,9% di donne) dichiara di provare un disagio psicologico medio o grave, una quota molto superiore rispetto alla media nazionale».
La fascia più interessata è quella fra i 15 e i 34 anni, con un'incidenza del 14% per quanto riguarda la depressione e del 12,6% per l'ansia.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!