BERNA - I termini di prescrizione per le vittime dell'amianto vanno prolungati da dieci a 30 anni. È quanto propone la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N) che si è così allineata al progetto di revisione del Codice delle obbligazioni (CO) proposto dal governo.
Secondo la modifica del CO, le persone che in passato hanno subito un danno, quali (ma non solo) i lavoratori esposti all'amianto, dovrebbero disporre di almeno 30 anni per chiedere un risarcimento alla giustizia.
Oltre all'introduzione di un termine di prescrizione assoluto di 30 anni in caso di danni a persone, la revisione prevede il prolungamento a tre anni - oggi uno - del termine di prescrizione relativo per azioni rette dal diritto in materia di reati o di indebito arricchimento.
Con la revisione proposta viene inoltre abrogata la disposizione di legge che prevede un termine di prescrizione di cinque anni per singole pretese (di affitto e salariali). In futuro queste pretese contrattuali saranno soggette al termine di prescrizione generale di dieci anni.
In un comunicato, la CAG-N precisa che la decisione è stata molto serrata: la commissione ha valutato diversi scenari, optando alla fine per il progetto del Consiglio federale. Le varianti respinte saranno presentate al Parlamento come proposte di minoranza.
Le discussioni sulla revisione del CO non sono terminate. Proseguiranno in occasione di una delle prossime sedute della commissione quando verrà discusso il diritto transitorio e le vie percorribili per trattare in maniera equa gli attuali casi di vittime dell'amianto.
Ats