FRIBURGO -L'annunciata chiusura dell'impresa farmaceutica statunitense Elanco a St-Aubin (FR) comporterà non solo la perdita di 80 posti di lavoro ma minaccia l'esistenza di centinaia di animali, afferma oggi in un comunicato la Lega svizzera contro la vivisezione (LSCV).
In base alle stime dell'associazione, nell'azienda si trovano in media e in permanenza circa 800 animali di grandi dimensioni, che sono impiegati nelle sperimentazioni relative a nuovi medicamenti antiparassitari. Oltre a pecore, maiali e bovini vi sono anche 350 cani, 150 gatti e un migliaio di roditori.
Diversi rifugi si sono già fatti avanti per accogliere cani e gatti, precisa il presidente dell'associazione Luc Fournier. "Chiediamo tuttavia un "piano sociale" - sotto forma di un contributo finanziario dell'azienda - volto a permettere di ricollocare i cani", annuncia Fournier.
Secondo il Servizio veterinario friburghese, Elanco ha già presentato diverse proposte concrete, in merito alle quali l'azienda ha l'intenzione di comunicare il 1° dicembre.
"L'eutanasia degli animali non rappresenta la prima opzione", riferisce l'ente cantonale, che giudica peraltro "poco realista" l'idea della LSCV di ricollocare gli animali, in particolare i cani che hanno trascorso l'intera vita in "circuito chiuso".
Elanco ha annunciato in ottobre di aver deciso di chiudere lo stabilimento di St-Aubin. Da venti a trenta dipendenti potranno trasferirsi nei laboratori basilesi dell'azienda, che conta circa 350 collaboratori in Svizzera. L'impresa fa parte del gigante farmaceutico statunitense Eli Lilly, che in gennaio ha rilevato la divisione veterinaria di Novartis.