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Massacro di Küsnacht, condanna a 12 anni e mezzo di carcere

Il 32enne è stato riconosciuto colpevole di omicidio, stupro e altri reati
Massacro di Küsnacht, condanna a 12 anni e mezzo di carcere
Il 32enne è stato riconosciuto colpevole di omicidio, stupro e altri reati
KÜSNACHT - Un 32enne figlio di commercianti d'arte è stato condannato dal Tribunale distrettuale di Meilen (ZH) a 12 anni e mezzo di prigione. L'uomo, accusato di aver ucciso sotto gli effetti di un mix di droghe un amico nella villa di f...

KÜSNACHT - Un 32enne figlio di commercianti d'arte è stato condannato dal Tribunale distrettuale di Meilen (ZH) a 12 anni e mezzo di prigione. L'uomo, accusato di aver ucciso sotto gli effetti di un mix di droghe un amico nella villa di famiglia a Küsnacht (ZH) nel 2014, è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario, violenza carnale nei confronti dell'ex fidanzata e altri delitti.

Nella motivazione della sentenza di questo pomeriggio la Corte ha preso in considerazione le dichiarazioni dell'imputato pronunciate solo poche ore dopo il fatto, mentre non è stato considerato credibile l'interrogatorio successivo. B. affermava di aver scambiato l'amico per un alieno verde e, sentendosi minacciato, di essersi difeso. La versione non fornisce abbastanza dettagli ed è stata rilasciata oltre dieci mesi dopo i fatti, ha giudicato la Corte.

Oltre alla pena detentiva, il Tribunale ha ordinato nei confronti del 32enne una terapia ambulatoriale per la dipendenza da cocaina e ketamina. I giudici hanno descritto "crudele e violento" l'omicidio, tuttavia hanno preso in considerazione la scemata imputabilità dell'accusato a causa dell'uso di droghe.

I 913 giorni trascorsi in carcerazione preventiva e di sicurezza verranno accreditati all'uomo. Inoltre dovrà pagare 130'000 franchi di risarcimento e indennità per torto morale, nonché altri 200'000 franchi di spese processuali.

Il processo, durato quattro giorni alla fine del mese di marzo, ha attirato l'attenzione anche della stampa inglese: la vittima era infatti un 23enne che aveva la doppia nazionalità svizzera e britannica. Cosa sia effettivamente accaduto quella sera rimane ancora un mistero poiché solamente il 32enne e la vittima si trovavano nella villa di Küsnacht. L'imputato è rimasto in silenzio per tutta la durata del dibattimento.

Il delitto che portò all'arresto del 32enne risale al mattino del 30 dicembre 2014. In base all'atto d'accusa, l'uomo colpì la sua giovane vittima con diversi oggetti, tra cui un pesante candelabro e una statua d'oro di quasi due chilogrammi, per poi infilargli una candela nella gola e strangolarlo a mani nude. Il tutto dopo aver consumato ingenti quantità di cocaina e di ketamina, un farmaco anestetico che a determinati dosaggi agisce come un potente psichedelico.

Dagli atti risulta che quello fu solo l'ultimo episodio di una lunga spirale di violenza: già tre anni prima B., in apparente stato psicotico, aggredì il padre con un bastone nella convinzione che i suoi parenti più stretti fossero diventati degli stregoni. Ricoverato in una clinica psichiatrica gli venne invano intimato di rinunciare al consumo di droga.

Nel luglio del 2014 B. cercò inoltre di scaraventare la fidanzata fuori da un taxi in corsa e tre mesi più tardi la stuprò in un hotel di Londra: questo ha portato alla condanna per violenza carnale. La giovane donna - presente al processo - ha raccontato di essersi decisa a denunciare l'ex fidanzato soltanto a un anno dai fatti e solo dopo la vicenda di Küsnacht. I giudici hanno stabilito che le dichiarazioni della donna erano dettagliate e il 32enne si è mostrato violento e insensibile nei confronti di lei. Oltre alla violenza carnale, l'uomo è stato giudicato colpevole anche di numerosi aggressioni sessuali.

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