Spariti fisicamente i vertici, chiuse le porte, a spasso i professori, introvabile la documentazione
LUGANO - Partivano da Milano, destinazione Disentis (GR). La meta? Il corso di studi in Fisioterapia alla «Unipolisi», Istituto di studi universitari con retta annua di circa 9 mila franchi che di colpo si è dissolto nel nulla. «Spariti fisicamente i vertici, chiuse le porte, a spasso i professori, introvabile la documentazione», scrive il Corriere della Sera che racconta la disavventura di diversi ragazzi caduti nella truffa.
I ragazzi si erano rivolti a un istituto estero in quanto in Italia non erano riusciti a superare il test a numero chiuso. Dopo lunghe e accurate verifiche l’opzione «Unipolisi», per loro, si era profilata come la più sensata, anche se onerosa. Oltre alla retta, infatti, i giovani dovevano affrontare le spese di viaggio e quelle di vitto e soggiorno.
Dal centro di Milano la cittadina della regione grigionese della Surselva dista ben 240 chilometri. Le lezioni e gli esami si svolgevano in un palazzo al civico 18 di via Sursilvana, a pochi passi dagli uffici della segreteria dell'università. Chiamare questa segreteria, ora, è impossibile. Al telefono e alle email non risponde nessuno. Uno dei responsabili della struttura - secondo il quotidiano italiano - sarebbe stato arrestato.
Lo scandalo coinvolge due corsi della «Unipolisi»: Fisioterapia e Scienze infermieristiche; Specialità, queste, che avrebbero solo italiani fra gli iscritti.
«Il corpo docenti era di livello alto - racconta una mamma truffata -. Sono nomi con significativi curricula e con una larga esperienza maturata nel settore. Il mio ragazzo vuole fermamente diventare fisioterapista, abbiamo voluto sostenerlo. Gli mancavano quattro esami e si sarebbe laureato. Andava spesso a Disentis e lì si fermava a dormire, per il tempo necessario quando c’erano da frequentare le lezioni, ed erano altri soldi da spendere. Ora, a noi interessa trovare un’università che possa riconoscere l’intero percorso superato alla “Unipolisi”».
Peccato che la «Unipolisi» non abbia mai operato un «apparentamento» con un’altra università all’interno dell’Unione europea. Questo significa che non è possibile il passaggio in un altro ateneo riconosciuto dalla Ue.
Casi in Ticino - In Ticino i precedenti di presunte Università che attiravano studenti dall'Italia non mancano. Gli ultimi casi riguardano istituti come l'Issea, l'Euraka e l'IPUS, condannati in Ticino a seguito della legge cantonale che tutela la qualità degli studi accademici per l'uso non autorizzato del titolo accademia, alta scuola, università, politecnico o simili.