Dopo la morte di 49 persone i neozelandesi sono scioccati. Il 22enne: «Questo è il giorno più buio che il Paese abbia mai vissuto». Una bimba di 5 anni tra le vittime
CHRISTCHURCH - Lo svizzero Sascha sta frequentando un corso di laurea per diventare giardiniere paesaggista alla Canterbury University di Christchurch, la città neozelandese dove oggi sono state uccise almeno 49 persone in un attentato a due moschee. «Ho saputo dell'attacco tramite il mio cellulare», ha spiegato il 22enne a 20 Minuten. «Il campus si trova a cinque minuti dal luogo della sparatoria. Ci hanno chiesto di abbandonare la struttura».
Un "rifugio sicuro" - «Sulla via del ritorno, ho visto la polizia armata ovunque», ha continuato. «I bambini sono stati chiusi nelle scuole. Molti neozelandesi dicono che questo è il giorno più buio che il paese abbia mai vissuto. La gente è arrabbiata. Il paese è considerato un "rifugio sicuro", nessuno si aspettava che una cosa del genere potesse accadere».
Sascha ha visto il video che il terrorista ha girato durante la strage. «Non potevo non vederlo - ha spiegato - le immagini sono molto inquietanti. Se penso che il tutto è accaduto così poco distante da dove ero io...».
«Mi sento paralizzata», ha spiegato una donna che vive a Christchurch a 20 Minuten. «Adoro questa città. Quello che è successo oggi non può trovare posto qui». Un altro neozelandese ha detto: «Sono triste, arrabbiato, spaventato e scioccato. Quell’assassino deve essere rinchiuso per sempre».
It's highly disturbing what happened in #Christchurch. 💔
— Amna🇵🇰 (@Amna_Emaan) 15 marzo 2019
To take lives of innocents is nothing but wicked and heinous!
Such monstrous minds have no religion.
Prayers go out for the victims & their families in this hour of grief.
May peace be with all of us!#NewZealandShooting pic.twitter.com/9hxdvWgnzI
«Se sei musulmano, ti accompagno» - Dopo l'attacco, il paese sperimenta un'ondata di solidarietà. «Se sei musulmano, ti senti insicuro, non vuoi aspettare da solo alla fermata dell'autobus, fare shopping o andare a casa, ti accompagno», recita un post che viene spesso condiviso su Facebook in queste ore.
Il sostegno alla comunità musulmana è grande. Un imam ha scritto su Facebook: «Sono sopraffatto dal supporto, dall'amore e dalla solidarietà che tutti noi in Nuova Zelanda abbiamo ora. Questi sono i veri valori per noi neozelandesi. Insieme, dobbiamo affrontare ogni forma di estremismo».
Sui social si stanno diffondendo annunci di cordoglio. Un meme mostra un uccello kiwi che piange, è il simbolo della Nuova Zelanda.
Visualizza questo post su InstagramAllah Rahmom . Inna lillahi wa inna ilayhi raji'un. #newzealand #christchurch
Anche una bimba tra i morti - Tra le 49 vittime dell'attacco alle moschee in Nuova Zelanda c'è anche una bambina di 5 anni, morta insieme a suo padre. Lo riferisce il New Zealand Herald. Un altro bambino di 4 anni è invece tra i feriti e lotta per sopravvivere, in gravissime condizioni all'ospedale Starship di Auckland.