Il gruppo è transitato mercoledì pomeriggio da una dogana ginevrina e si è poi installato in un'area di sosta a Martigny
Le 35 roulotte sono state scortate dalla polizia vallesana. L'AFD: «La dogana non era custodita al momento del loro passaggio. Il personale era in perlustrazione».
SION - Nonostante le restrizioni alle frontiere dovute alla pandemia di coronavirus, una carovana di nomadi è entrata in Svizzera mercoledì passando da una dogana ginevrina. Scortate dalle polizie cantonali ginevrina e poi vallesana le 35 roulotte si sono insediate all'area di sosta di Martigny (VS).
Lo ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS un portavoce delle forze dell'ordine vallesane, confermando informazioni pubblicate da 20 Minutes e Le Nouvelliste. La data di ripartenza dei nomadi non è ancora nota, ma un agente della polizia cantonale vallesana assicura un contatto permanente con loro.
Al fine di garantire la fluidità del traffico e l'arrivo delle 35 roulotte nell'unica area di sosta cantonale, le forze dell'ordine vallesane ha scortato il convoglio fino a Martigny una volta entrato nel territorio cantonale.
L'ingresso in Svizzera dalla Francia è autorizzato soltanto per i cittadini svizzeri, i titoli di un permesso di dimora o di un'autorizzazione a lavorare in Svizzera, nonché per le persone che hanno ragioni imperative a causa della crisi del coronavirus. Le frontiere con la Francia, la Germania e l'Austria dovrebbero riaprire per i turisti il prossimo 15 giugno.
Posto di dogana non occupato - Il convoglio è transitato mercoledì pomeriggio attraverso la dogana di Mon-Idée a Thônex (GE), ha precisato un portavoce dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD) a Keystone-ATS. «Il posto di dogana non era custodito, poiché il personale era in perlustrazione», ha aggiunto il portavoce. Essendo il traffico frontaliero meno importante il pomeriggio, gli effettivi erano inoltre inferiori rispetto al normale.
Non è quindi stato possibile respingere le roulotte accompagnandole immediatamente alla frontiera. «Un'azione del genere avrebbe dovuto aver luogo all'ingresso in Svizzera o in prossimità del confine, ciò che non è non è stato possibile mercoledì visto che il convoglio si è spostato rapidamente», ha spiegato ancora il portavoce.
Per il momento, ai membri della carovana non è stata inflitta una multa. «L'Amministrazione federale delle dogane sta attualmente analizzando il caso», ha concluso il portavoce.