Al momento il problema non ha ancora una soluzione.
Le gallerie sotterranee scavate da questi animali alpini rendono pericoloso il bacino idrico. Soprattutto quando piove intensamente
ZURIGO - Le marmotte stanno mettendo in pericolo la sicurezza della diga di ritenzione del bacino idrico del Tannensee, nel canton Obvaldo. Non è ancora stata trovata una soluzione al problema, che stando ai responsabili dell'impianto e alle autorità va risolto per evitare grossi guai, riferisce la SRF.
Il Tannsee è un piccolo (0,33 chilometri quadrati) laghetto alpino situato nell'alta Melchtaal, a circa 2000 metri di altitudine, nell'area turistica (invernale ed estiva) del Melchsee-Frutt. Lo specchio d'acqua è nato nel 1958 attraverso la costruzione di un terrapieno.
Proprio questo sbarramento di terra coperta di erba, ben soleggiato, è diventato un eldorado per le marmotte. «In primavera la neve si scioglie relativamente presto e la vegetazione sboccia rapidamente», afferma John Sieber, responsabile della produzione presso l'azienda elettrica obvaldese EWO, in dichiarazione riportate da SRF.
Le gallerie sotterranee scavate da questi animali alpini rendono instabile la diga. Soprattutto quando piove intensamente, il piccolo bacino idrico potrebbe così diventare pericoloso. E negli ultimi dieci anni il problema è andato aggravandosi. «È una fatica di Sisifo», osserva Sieber.
Nel passato EWO ha già cercato di venire a capo della situazione in vari modi: sono stati montati stracci con odori umani, allestiti pali per rapaci, si è proceduto al reinsediamento delle marmotte. Nulla ha però veramente funzionato. L'impresa sta compiendo un nuovo tentativo: per evitare che i roditori scavino vengono installate grandi reti metalliche: se si renderà necessario coprire l'intera area della diga i costi lieviteranno a 200'000 franchi.
La popolazione di marmotte dovrà essere regolata? «Siamo in contatto con il cantone di Obvaldo su questo tema», risponde Sieber. «Tuttavia al momento questa approccio non rappresenta una priorità», aggiunge.
Una cosa è chiara: bisogna trovare una soluzione: è stato richiesto anche dall'Ufficio federale dell'energia, che è responsabile della sorveglianza delle dighe in Svizzera. I funzionari di Berna hanno dato tempo all'EWO tre anni per venire a capo del problema. Ma nel frattempo le marmotte scavano.