A uccidere la 38enne sarebbe stato il fidanzato. I due erano in crisi da tempo.
La sorella della vittima: «Aveva paura di lui. L'aveva già minacciata di morte»
BERNA - Dei colpi esplosi in un appartamento a Bolligen (BE), il giorno di Natale. MA*, 34 anni, spara alla sua ragazza MG* (38 anni), ferendola fatalmente. La madre di una adolescente soccombe alle ferite in ospedale, poche ore dopo.
Stando a quanto riferisce il Blick, il 34enne avrebbe confessato l'omicidio a un collega, prima di finire in manette. E proprio il collega, tramite "Facetime", ha consigliato al presunto colpevole di affrontare la polizia. Lo svizzero è stato così arrestato e, ora, si trova dietro le sbarre in attesa di giudizio.
Poco prima di venire uccisa, la donna aveva mandato un messaggio alla sorella S.* tramite Whatsapp. Aveva scritto di amare lei e la sua famiglia. Non aveva poi risposto a una chiamata successiva. Solo la sera, tramite la figlia rimasta orfana, la sorella era venuta a conoscenza della morte di MG.
«Le ho spesso consigliato di separarsi da lui» - Al Blick S. descrive la vittima come una persona amabile e pacifica. «Non avrebbe fatto del male a una mosca. Odiava le discussioni». Quindi aggiunge: «Le ho spesso consigliato di separarsi da lui, ma aveva paura. Mi ha detto che l'aveva minacciata di morte. Citava regolarmente gli Hells Angels».
La polizia, che ha identificato formalmente la vittima dell'omicidio, ha trovato nell'appartamento la pistola con la quale è stata uccisa».
*Nome noto alla redazione.