Era accusato di aver abusato sessualmente di ragazze di meno di 16 anni, che adescava sui social network
Il lussemburghese, fattorino e figlio di un banchiere, è stato ritenuto colpevole di coazione, coazione sessuale e atti sessuali con fanciulli
LOSANNA - Un lussemburghese di 27 anni è stato condannato oggi a 38 mesi di reclusione dal Tribunale distrettuale della Broye e del Nord Vaudois.
L'uomo era accusato di aver abusato sessualmente tra il 2016 e il 2020 di ragazze di meno di 16 anni, che adescava sui social network nella regione di Yverdon-les-Bains (VD).
Il lussemburghese, fattorino e figlio di un banchiere, è stato ritenuto colpevole di coazione, coazione sessuale e atti sessuali con fanciulli. Oltre alla pena detentiva con trattamento ambulatoriale, l'uomo non potrà più lavorare - professionalmente o a titolo volontario - con minori. Dovrà inoltre pagare un totale di 7'000 franchi come riparazione morale.
La corte, riunita a Renens (VD), si è allineata a quanto richiesto dalla procura, tranne su un punto: il 27enne, dopo che avrà scontato la pena, sarà espulso dalla Svizzera per un periodo di otto anni invece di dieci. La difesa sta ora valutando di ricorrere in appello.
Tra il 2016 e la fine di aprile del 2020, il lussemburghese - che ha già scontato un anno in detenzione preventiva nel carcere losannese di Bois-Mermet - è entrato in contatto con numerose ragazze al di sotto dei 16 anni allo scopo di avere relazioni sessuali con loro. Per raggiungere questo obiettivo l'imputato, descritto come immaturo e cellulare-dipendente e che gli esperti hanno diagnosticato come "pedofilo", utilizzava le reti sociali e si definiva fotografo di moda.
Ogni caso - almeno nove che andavano dalle molestie alle relazioni sessuali - era accompagnato da parole aggressive a forte connotazione sessuale. A diverse riprese, l'imputato è riuscito a ottenere fotografie e video osé delle sue giovani vittime e, talvolta, le ricattava minacciando di pubblicare queste immagini sui social network.
Il 27enne nel corso dei dibattimenti si è scusato, ammettendo di avere ancora una lunga strada da percorrere prima della guarigione.
Per l'avvocato che rappresentava due delle ragazzine abusate, la sentenza odierna è un chiaro messaggio nei confronti di predatori sessuali e pedofili che adescano le vittime su internet.