Parla un testimone dell'arresto del presunto omicida fermato a Zurigo: «Una brutta zona, valuterò se andare via»
Ingente il dispositivo attivatosi dopo l'accaduto: «Erano sul posto decine di agenti»
ZURIGO - «Ho sentito delle urla, quindi mi sono affacciato e ho assistito all'inseguimento». Ha attirato diversi spettatori il fatto di sangue verificatosi questa mattina in quel di Zurigo. Tra i presenti un ticinese, che abita proprio di fronte al luogo in cui si è consumato l'omicidio. «Ho visto un uomo di colore correre, mentre era inseguito da due poliziotti e due imbianchini. Una volta raggiunto l'hanno atterrato e lo hanno lasciato così per una ventina di minuti».
Memore del caso Floyd (l'episodio di brutalità contro un uomo di colore, perpetrato da un agente, che ha fatto il giro del globo), il testimone è rimasto a guardare e ha anche scattato qualche foto. «Ho voluto constatare che non vi fosse violenza. Devo dire che sono stati molto attenti a non fargli del male. Gli hanno chiesto se parlasse tedesco, inglese o francese. Ma lui continuava a gridare in una lingua che non ho saputo identificare».
Nel frattempo è avvenuta la perquisizione: «Inizialmente non ho capito cosa stesse accadendo. Dalle tasche gli hanno tolto una chiave e un bigliettino di carta, che hanno poi riposto in un sacchetto».
Intanto le forze in campo diventavano sempre più importanti: «Sono intervenute almeno 5 volanti e una decina di auto di agenti in borghese. Poi anche l'ambulanza e la Scientifica. Ho visto che tentavano di rianimare qualcuno, lì ho capito che era successo qualcosa di grave».
Il lettore conferma la pericolosità della zona: «Gli interventi di polizia non sono rari. Specie di notte. La zona non è delle migliori, tanto che a questo punto valuterò se sia il caso di spostarsi da qui».