Al momento della tragedia il 35enne molestava la sua vittima già da anni.
L'uomo soffre della sindrome di Asperger e per la corte non è responsabile delle sue azioni.
ZURIGO - Non può rispondere delle sue azioni. Questa la decisione presa dal tribunale distrettuale di Uster nei confronti di un uomo con gravi turbe mentali che nel 2019 uccise a martellate una donna che conosceva e molestava da anni. Per lui è stata ordinata oggi una terapia in ambito carcerario.
I fatti - L'uccisione della 29enne avvenne in un parcheggio il 13 febbraio. Il 35enne panettiere-pasticciere prese con sé un martello e una telecamera e si recò a casa della donna. Aspettò che uscisse e la colpì ripetutamente alla testa nel parcheggio accanto all'abitazione. Poi la filmò, le strappò la collana che aveva al collo e fuggì.
Il ruolo della malattia - L'uomo soffre di una grave forma di sindrome di Asperger. Non è responsabile delle sue azioni e quindi non può essere condannato, secondo la corte, che per lui ha ordinato una terapia in ambiente chiuso. La sentenza non è ancora passata in giudicato.