A comunicarlo è stato il presidente del partito di estrema destra, Florian Gerber
BERNA - Difficoltà a trovare nuovi membri, una traballante struttura interna e – più genericamente – la pandemia. Sono queste le motivazioni addotte dal presidente Florian Gerber ha comunicato ieri lo scioglimento del Partito Nazionalista Svizzero (Pnos).
«Tutto ciò che è fatiscente è giusto che sia demolito», ha commentato Gerber in una lettera ai membri pubblicata dal Blick. Si conclude così, dopo poco più di un ventennio, l'attività del parito di estrema destra noto più per le sue azioni plateali e per il coinvolgimento in non edificantissimi fatti di cronaca che per le conquiste istituzionali e politiche.
Resterà indelebile il ricordo di quella che Oltralpe chiamano “la vergogna del Rütli” del 1 agosto 2005 quando circa 700 membri del Pnos avevano silenziato a suon d'insulti il discorso del presidente Samuel Schmid.