Tra il 2006 e il 2021 gli affitti avrebbero dovuto diminuire, ma sono aumentati in media del 22,1%, indica uno studio.
Quanto rilevato è «scioccante», commenta Carlo Sommaruga, presidente dell'Associazione inquilini e consigliere agli Stati.
BERNA - Gli affitti sono aumentati massicciamente tra il 2006 e il 2021, in un periodo in cui avrebbero dovuto diminuire, sostiene uno studio. Gli inquilini avrebbero pagato 78 miliardi di franchi di troppo. L'ASI, la loro associazione di categoria, chiede al Consiglio federale e al parlamento di agire, esigendo un controllo effettivo delle pigioni.
Secondo lo studio commissionato dall'Associazione svizzera inquilini (ASI) all'Ufficio di studi di politica del lavoro e di politica sociale (BASS), gli affitti medi sono aumentati del 22,1% tra il 2005 e il 2021, ossia il 18% in più dell'indice nazionale dei prezzi al consumo.
Nello stesso periodo, secondo i fattori di costo - sviluppo degli interessi ipotecari, inflazione e costi di manutenzione - avrebbe dovuto intervenire una diminuzione complessiva del livello delle pigioni del 10,3%. Di conseguenza, gli affitti sono aumentati del 36,1% in più di quanto ci si sarebbe aspettati, indica un comunicato odierno dell'ASI.
Nel solo 2021: 10,4 miliardi di troppo - Tra il 2006 e il 2021, questo sviluppo ha portato ad una ridistribuzione dagli inquilini ai proprietari di un totale di 78 miliardi di franchi, cioè quasi 5 miliardi all'anno. Questo rapporto aumenta sempre di più: nel solo 2021, ai locatori sono andati 10,4 miliardi di franchi di troppo (+26%), pari a una media di 370 franchi al mese per abitazione in locazione.
I risultati dello studio sono «scioccanti», dice, citato nella nota, il presidente dell'ASI e consigliere agli Stati Carlo Sommaruga (PS/GE). «È stato dimostrato che i locatori spesso adattano la pigione verso l'alto al momento del cambio d'inquilino, anche quando i costi diminuiscono. Inoltre, negli ultimi anni le riduzioni del tasso d'interesse di riferimento sono state ripercosse, anche solo parzialmente, solo in una locazione su sei», afferma Sommaruga.
La politica deve intervenire - Per l'ASI, è giunto il momento che il capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Guy Parmelin, il Consiglio federale tutto e il parlamento agiscano. Un controllo efficace delle pigioni è «urgente», scrive.
Una proposta in questo senso è stata depositata simultaneamente lo scorso anno alle due Camere da Sommaruga e dalla consigliera nazionale Jacqueline Badran (PS/ZH), che è pure membro del comitato dell'ASI.
Per i proprietari che locano tre o più abitazioni, va introdotto un obbligo di verifica periodica al fine di controllare i redditi realizzati, chiede Sommaruga, sempre citato nel comunicato. «Non siamo più disposti a stare a guardare come molti proprietari si arricchiscono illegalmente senza alcuna conseguenza».
Mobilitazione del PS - «La legge che dovrebbe proteggere gli inquilini da affitti troppo alti non viene applicata», deplora la copresidente del PS e consigliera nazionale Mattea Meyer (ZH) in un comunicato distinto.
«I responsabili sono gli scagnozzi dei gruppi immobiliari nel parlamento federale: il consigliere federale dell'UDC Guy Parmelin e la maggioranza di destra in parlamento», accusa la zurighese.
Il PS chiede l'attuazione delle iniziative presentate in parlamento dai membri dell'ASI, una tavola rotonda di tutte le parti interessate e un sistema di monitoraggio più efficace. Il PS intende presentare diversi interventi nella sessione primaverile, che inizia domani.