Il caso della testa trovata nel bosco si chiude con la condanna di una 55enne ucraina
La donna è stata riconosciuta colpevole di ucciso con un colpo d'arma da fuoco una 63enne nel bosco di Bottighofen nel 2020
KREUZLINGEN (TURGOVIA) - Il tribunale distrettuale di Kreuzlingen ha condannato oggi una 55enne a 15 anni di reclusione per omicidio intenzionale e perturbamento della pace dei morti. La donna è stata riconosciuta colpevole di aver ucciso nel 2020 a Bottighofen (TG) una 63enne con un colpo d'arma da fuoco, per poi farne a pezzi il corpo. La 55enne, nata in Ucraina e con passaporto del Liechtenstein, è anche stata condannata a 15 anni di espulsione dal paese. Il verdetto non è ancora passato in giudicato.
Il macabro rinvenimento - Il caso è iniziato con un ritrovamento che aveva fatto scalpore: degli escursionisti avevano avvistato nel dicembre 2020 una testa umana, con una ferita d'arma da fuoco, in un bosco di Egnach, nel canton Turgovia. I test del DNA avevano chiarito l'identità della vittima: una 63enne di Bottighofen che risultava scomparsa. Poco tempo dopo la oggi 55enne affittuaria della donna è stata arrestata. Presso l'abitazione dell'imputata la polizia ha trovato l'arma del delitto e la sospetta ha subito ammesso i fatti.
Il litigio degenerato - La 55enne ha presumibilmente ucciso la 63enne nel corso di un litigio poi degenerato. In seguito, con coltelli da cucina, attrezzi da giardino e una sega ha fatto a pezzi il corpo, sparpagliandolo in vari container di Bottighofen. La testa è invece stata seppellita nel bosco. Mercoledì scorso, all'avvio del processo, la procura aveva chiesto una pena di 18 anni di detenzione per omicidio intenzionale e perturbamento della pace dei morti. La difesa aveva invocato la legittima difesa e chiesto l'assoluzione dall'accusa di omicidio intenzionale.