Si tratta degli Orlan-10, equipaggiati con dei chip realizzati in un'azienda del canton Zurigo
ZURIGO - Usati da anni per effettuare voli di ricognizione, e da qualche mese anche per lanciare granate, gli Orlan-10 sono droni che fanno parte dell'armamento militare russo, ma che funzionano grazie alla tecnologia svizzera. Ecco come.
Un chip è ciò che permette a un macchinario di funzionare, perché grazie a lui vengono trasmesse le istruzioni. Secondo un'inchiesta del SonntagsBlick il cuore degli Orlan-10 usati dall'esercito russo nella guerra in Ucraina è svizzero. Il modulo Gps di cui è fornito il drone è infatti stato realizzato in un'azienda di Thalvil, la U-blox. A riconferma, nel 2016 organizzazione Conflict Armament Research ha esaminato un Orlan-10 che si era schiantato, trovando al suo interno la componente di manifattura svizzera.
Ma, secondo quanto affermato da Sven Etzold, responsabile marketing presso U-blox, i chip costruiti a Thalvil non sono mai stati destinati al mercato militare. I moduli avrebbero raggiunto la Russia tramite un'azienda tedesca. Però Etzold ammette che per l'azienda zurighese questa notizia non è proprio una novità: «Nel 2018 abbiamo scoperto che uno dei moduli Gps che avevamo venduto nel 2012 veniva utilizzato in un'applicazione militare».
Con le sanzioni implementate il 4 marzo da parte del governo federale contro la Russia, questi chip, come altre merci, sono soggetti a restrizione sulle esportazioni. U-Blox dichiara di non star più facendo arrivare i propri prodotti in territorio russo.