La donna, che si era trasferita nel canton Vaud, dovrà scontare cInque anni di detenzione.
LOSANNA - CInque anni di carcere. È questa la condanna decisa oggi da un tribunale francese per una madre che nel 2011 è fuggita dal Paese con la figlia. La donna è accusata di rapimento, mancato rispetto del diritto di visita e di calunnie nei confronti dell'ex marito.
La 48enne è stata condannata dal Tribunale correzionale di Tolone, nel sud-est della Francia, alle stesse pene pronunciate contro di lei nel 2015 e nel 2016, quando era latitante: due anni di carcere per denuncia calunniosa e tre anni di carcere per privazione dei diritti civili e parentali e per non aver rispettato il diritto di visita della figlia. Le due pene, che riguardano due casi distinti, sono cumulabili.
La donna aveva rapito la figlia nel 2011 vicino a Tolone, quando la bimba aveva cinque anni e i genitori stavano divorziando. La madre, che rivendicava l'affidamento esclusivo, un giorno è scomparsa con la bambina. Nessuno si è più fatto vivo e la madre è stata inserita nella lista dei ricercati dell'Interpol.
Madre e figlia si sono nascoste per 11 anni dalle autorità francesi, stabilendosi nel canton Vaud. Entrambe sono poi state identificate, lo scorso febbraio, durante un controllo del traffico. L'estradizione della madre ha avuto luogo ad agosto.
Il tribunale di Tolone ha riconosciuto al padre 25'000 euro di risarcimento e 1'500 euro per le spese sostenute. Gli avvocati dell'imputata hanno invece sostenuto che il suo posto è «con la figlia in Svizzera».
Intanto la 16enne, che rifiuta ogni contatto con il padre, è stata affidata al servizio per l'infanzia e la gioventù del Canton Vaud, collocata in una struttura e posta sotto tutela. La Giudicatura di pace ha stabilito che la ragazza per il momento deve rimanere in Svizzera e non può tornare dal padre in Francia.