Si tratta di un 63enne residente nell'Oberland bernese.
THUN - Il Tribunale regionale di Thun ha condannato un 63enne della regione a 17 anni e mezzo di reclusione per aver spinto nel 2019 due suoi amanti in un burrone nella Kiental, una valle dell'Oberland bernese. Uno dei due era morto, mentre l'altro era sopravvissuto. L'uomo, che ha negato le accuse, è stato riconosciuto colpevole di omicidio intenzionale, tentato omicidio intenzionale e vari reati sessuali.
Nel maggio del 2019 il corpo senza vita di un 18enne afghano era stato rinvenuto in un torrente non lontano da una fermata dell'autopostale. In un primo tempo gli inquirenti avevano privilegiato la tesi dell'incidente.
Ma nel novembre dello stesso anno alla polizia si era presentato un altro uomo, che aveva raccontato di essere stato spinto in un burrone - nella gola di Griess - da un suo conoscente, uno svizzero allora 63enne, ma di essere riuscito a salvarsi malgrado le ferite riportate. La magistratura aveva quindi deciso di riaprire anche il caso dell'afghano, verificatosi qualche mese prima nella stessa zona. Il sospettato è stato arrestato nel marzo del 2021.
La corte ha in particolare rilevato incoerenza e contraddizioni nelle sue dichiarazioni, mentre la testimonianza del sopravvissuto si è dimostrata credibile, dettagliata e precisa. Entrambe le vittime avevano profili simili: giovani richiedenti asilo che accettavano denaro in cambio di sesso.