Secondo la Corte d'appello di Pau sarebbe stata violata la Convenzione europea dei diritti dell'uomo
BERNA - Nella disputa famigliare sfociata nel presunto rapimento di due gemellini due settimane fa a La Chaux-de-Fonds (NE), la giustizia svizzera ha violato la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la Convenzione europea di estradizione. Lo afferma la Corte d'appello di Pau (F).
La giustizia francese era chiamata ad esprimersi sulla richiesta d'estradizione del padre dei gemelli presentata dalla Svizzera. Richiesta che è stata bocciata. L'uomo è ora libero.
«Il padre vuole venire in Svizzera munito di un salvacondotto per dare la sua versione dei fatti alla giustizia elvetica», ha spiegato oggi a Keystone-ATS il suo avvocato Frédéric Hainard. L'uomo si trova attualmente in Spagna, ha aggiunto il legale confermando quanto pubblicato online da diversi media.
Il padre dei gemelli ha sempre negato il rapimento. A suo dire ha semplicemente esercitato il diritto di visita e non vi è alcuna prova che lui e i suoi due amici siano entrati nell'appartamento e abbiano fatto uso di violenza. Il genitore sostiene di aver chiamato i figli mentre erano in giardino e che questi gli sono andati incontro. Dal punto di vista dell'avvocato, l'intera vicenda è solamente un infelice conflitto famigliare.
Ha quindi ricordato che in Spagna - nazione di entrambi i genitori - esistono 167 procedimenti che oppongono il padre alla madre. In passato, l'uomo aveva a sua volta accusato la moglie di aver rapito i figli proprio nel Paese iberico nel luglio 2020. I bambini erano poi stati ritrovati solo lo scorso giugno a Boudry (NE).
La nonna dei gemelli ha invece dichiarato di essere stata aggredita, legata e imbavagliata mentre si stava occupando dei due. Gli autori del gesto si sarebbero poi allontanati, portando via i fratelli. Entrambi sono nel frattempo tornati a La Chaux-de-Fonds.