Accolta la richiesta della Procura. Smentita la decisione del Tribunale cantonale
ZURIGO - Contrordine: a differenza di quanto sancito dal Tribunale cantonale di Zurigo, il detenuto più famoso della Svizzera resta in carcere.
Brian, una volta conosciuto con il soprannome di "Carlos", sarà ancora in stato detentivo. La decisione è stata presa dal giudice dei provvedimenti coercitivi, su richiesta presentata dal Ministero pubblico. Il rischio, stando alle primissime informazioni arrivate, è la recidiva.
La richiesta della custodia cautelare era stata motivata da reati che si sarebbero verificati durante il periodo di detenzione. La Procura, quindi, non contestava il principio della proporzionalità (il periodo detentivo di sicurezza non può essere più lungo della pena detentiva prevista), ma aveva presentato la richiesta sulla base d'incidenti avvenuti negli istituti di pena. In questo procedimento in corso, fa sapere il Ministero pubblico, Brian è accusato di 33 reati commessi da novembre 2018 a fine giugno 2022. Fra questi, ci sarebbero tentate lesioni personali gravi, molteplici violenze e minacce contro autorità e funzionari, molteplici danni alla proprietà, minacce multiple e lesioni personali semplici. Da qui, la convinzione della Procura di richiedere la custodia cautelare perché, a suo avviso, c'era «un rischio di recidiva». Solo due giorni prima, il Tribunale cantonale di Zurigo aveva annunciato la prossima liberazione di Brian.
Brian, che oggi ha 27 anni, ha problemi con la giustizia da quando aveva nove anni e ha alle spalle una lunga serie di condanne per reati violenti. La vicenda più grave risale al 2011, quando accoltellò ripetutamente alla schiena un giovane, che riportò gravi ferite. Il giovane si trova da più di cinque anni ininterrottamente in regime di detenzione preventiva o di sicurezza. Nei suoi confronti è in corso un'inchiesta per lesioni personali e violenze e minacce contro funzionari commesse in prigione fra il gennaio 2017 e l'ottobre 2018. Secondo il Tribunale, si può quindi pensare che la pena prevista sia già stata scontata. Con il rinnovo della detenzione preventiva, la decisione del Tribunale cantonale è però da considerarsi nulla. Contro il prolungamento della custodia cautelare può essere inoltrato ricorso al Tribunale cantonale. In ogni caso, fino a una sentenza cresciuta in giudicato, Brian resterà in carcere. A fare diventare Carlos un caso "nazionale" è stato un reportage televisivo del 2013, in cui si riferiva delle misure di presa a carico decise nei suoi confronti dalla giustizia minorile. Il tutto a un costo di circa 29'000 franchi al mese: una cifra a prima vista esorbitante, ma paragonabile ai costi di una presa a carico in una struttura chiusa.