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SvizzeraFucile, veleno e coltello per eliminare il marito tradito

18.12.22 - 23:02
Il Tribunale federale ha respinto il ricorso della donna che, in vari modi, ha tentato di uccidere l’uomo (senza riuscirci).
iStock/immagine di pre-testo
Secondo il tribunale, la donna "ha fatto di tutto per togliere la vita al marito".
Secondo il tribunale, la donna "ha fatto di tutto per togliere la vita al marito".
Fucile, veleno e coltello per eliminare il marito tradito
Il Tribunale federale ha respinto il ricorso della donna che, in vari modi, ha tentato di uccidere l’uomo (senza riuscirci).

Non uscirà dal carcere. È la decisione del tribunale federale: Ana (nome di fantasia), la dottoressa che provò ad ammazzare il marito, fingendo anche un suicidio, resterà dietro le sbarre.

Condannata nel 2018 a 13 anni di carcere per tentato omicidio, Ana presentò ricorso al Tribunale cantonale di Friburgo, ottenendo, nel 2021, una riduzione di pena di quattro anni: la corte decise di tenere conto delle condizioni spaventose di detenzione vissute dalla donna in Brasile (14 mesi), delle scuse e dal risarcimento versato alla vittima. Inoltre, una seconda perizia aveva diagnosticato un «grave disturbo bipolare e una capacità di decidere compromessa da una fase maniacale».

Riduzione della pena e richiesta di denaro.
Ottenuto questo risultato, la donna, assistita da due avvocati, si è rivolta al TF per chiedere un’ulteriore riduzione della pena, questa volta a tre anni, insieme a un risarcimento di 366800 franchi per «detenzione in eccesso rispetto alla pena e violazione del principio di celerità». La risposta del Tribunale federale è stata negativa.

Scelta tra veleno e proiettile
È bene ricordare i fatti di una vicenda grave e, per certi versi, simile alla sceneggiatura di un film dell’orrore.
Nel 2014, Ana e il suo amante percorrono 2’000 chilometri per arrivare di fronte alla casa del marito. Quando lui apre la porta, si trova davanti a una scelta terribile: morire bevendo una miscela velenosa oppure con un colpo d’arma da fuoco alla testa. Sceglie la prima opzione, ingurgita il liquido e cade a terra. Dopo 30 minuti, l’uomo sembra morto.

Film horror
Spinto dall'istinto di sopravvivenza e dalla disperazione, il marito si riprende, si alza e cerca di scappare. L’amante di lei gli salta addosso e cerca di strangolarlo con le gambe.
Ma non basta: l’uomo perde conoscenza ma, poco dopo, si riprende e cerca, una volta ancora, di scappare. Non pago, l’amante lo blocca nell’atrio e, dopo averlo colpito, lo lancia giù per le scale. Per accreditare la teoria suicida, Ana gli taglia il polso con un coltello da cucina.
Tenace e determinato, con un attaccamento alla vita incredibile, il marito riacquista, ancora una volta, conoscenza e, calandosi di sotto con l'ausilio di una grondaia, raggiunge l’appartamento del vicino alle 2.46 del mattino.

La fuga e la cattura
Ana e l’amante, confondendo le tracce, riescono a imbarcarsi prima su un volo per Madrid e poi per Rio de Janeiro. A causa di una rissa in strada fra i due, nel luglio 2014 Ana viene arrestata dalla polizia brasiliana e, nel settembre 2015, estradata in Svizzera.

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