Un tatuatore amatoriale accusato di vari reati sessuali ha affrontato lunedì i giudici e tre delle sue presunte vittime
NEUCHÂTEL - Ogni volta che guardano il loro tatuaggio pensano agli abusi subiti. Per questo sei donne hanno portato Laurent*, un tatuatore amatoriale, in tribunale a Neuchâtel. Le presunte vittime accusano l'uomo di aver approfittato delle sedute, tra il gennaio 2015 e il febbraio 2017, per far scivolare la mano verso le loro parti intime.
Anche A.*, la nuora dell'improvvisato tatuatore, lo accusa di essersi comportato in modo inappropriato durante due massaggi alla schiena. È così che lunedì, a Boudry, tre delle denuncianti - A. e le sue amiche M.* e L.* - hanno testimoniato davanti al giudice raccontando dei toccamenti subiti.
Per il tatuatore i suoi gesti sono stati mal interpretati. L'uomo ha ammesso di aver toccato il seno di M*, ma solo «per pulire le gocce di inchiostro, dopo un problema con la macchinetta». La donna però lo accusa di averla palpeggiata con intenzione, mentre lui non ricorda di «aver commesso un gesto così eclatante». Ricorda invece di essersi scusato per l'incidente.
Le sei donne, molte delle quali erano minorenni all'epoca dei fatti, affermano di essere state vittime di varie forme di toccamento, fino alla penetrazione con le dita. Tutte hanno in comune il fatto di aver taciuto per un certo periodo di tempo sulle azioni del francese, un uomo che è stato reso paraplegico da un incidente in parapendio avvenuto nell'estate del 2015 e che da allora soffre di una parziale disfunzione erettile. «Non volevo complicare la situazione della sua famiglia», si è giustificata L.
34 mesi di carcere - La maggior parte delle denuncianti era tornata dal presunto abusatore per farsi tatuare nonostante gli episodi incriminati. Le denunce sono state presentate dopo la rivelazione di un altro caso analogo per il quale l'uomo è stato condannato. Per il Procuratore pubblico, in ogni caso, sembra esclusa la tesi del complotto: «Non c'è dubbio che quanto descritto dai denuncianti sia vero. Non si inventano i singhiozzi. Va riconosciuto loro lo status di vittime», ha detto alla corte. «Soffrono così tanto che ogni volta che guardano i tatuaggio riaffiora alla memoria il ricordo dell'abuso riaffiora», ha aggiunto.
Convinto della colpevolezza del tatuatore, il Ministero pubblico ha chiesto 34 mesi di carcere, di cui 12 sospesi. Una condanna accompagnata dall'espulsione dalla Svizzera per cinque anni.
Gli avvocati della parte civile hanno chiesto anche 1.500 franchi di danni morali per ciascuna delle donne. La sentenza sarà pronunciata la prossima settimana.
*Nomi noti alla redazione
L'imputato era già stato giudicato colpevole in un caso analogo, nel quale aveva toccato il seno di un'altra cliente. Interrogato in merito, il 50enne ha ricordato: «Era in topless. Con una mano le tenevo il seno sinistro mentre pulivo il tatuaggio. Non riesco a spiegarlo. Con lei c'era affinità. Mi portava spesso dei regali», si è difeso. Tre giorni dopo aver chiesto spiegazioni al tatuatore via Whatsapp, la donna ha però sporto denuncia. Laurent è stato multato per 500 franchi.