Alcuni ex dipendenti del parco acquatico puntano il dito contro il proprietario spagnolo della struttura: «Lo usa come salvadanaio»
SVITTO - Pavimenti a pezzi, muffa sugli scivoli e bagni oltre il limite dell'igiene. Dopo le denunce di numerosi visitatori di Alpamare, si aggiungono al coro due ex dipendenti del parco acquatico svittese, che ritengono che le critiche non siano nuove e che il problema sia a monte.
«Chiuso o venduto» - Un ex manager racconta a 20Minuten che «se il parco è in questo stato, è colpa della gestione precedente e dell'attuale proprietario spagnolo: Aspro Parks». Stando alla sua versione, Alpamare avrebbe ricevuto pochissimi soldi dal titolare che sarebbero stati utilizzati non per rinnovare la struttura datata - il parco è aperto dal 1977 - «ma per costruire nuove attrazioni».
Non c'è quindi da stupirsi, a parer suo, se le condizioni non sono migliorate dopo che il parco è stato chiuso «per grandi ristrutturazioni». «Credo che Aspro Parks usi Alpamare come un salvadanaio» e il risultato è che «probabilmente il parco verrà chiuso o venduto entro i prossimi cinque anni».
«Una gestione disastrosa» - Un parere, quello del manager, condiviso da un ex tecnico di Alpamare. «Invece di rinnovare gli scivoli, che servivano con urgenza, si sono investiti soldi in nuove piste». E il principale colpevole, anche secondo lui, sarebbe Aspro Parks: «I parchi acquatici in Spagna o in Italia sono tutt'altro che ben mantenuti. Quindi non mi sorprende che pochi soldi siano confluiti nell'Alpamare».
Ma la mancanza di denaro non sarebbe l'unica responsabile dell'aspetto desolato del parco: «La gestione era disastrosa. Anni fa ricevevamo lamentele quotidianamente, ma a nessuno interessava».
«Non è vero» - L'attuale amministratore delegato di Alpamare Julian Lämmler non ci sta. In una mail scrive: «Personalmente ritengo che quanto descritto sia sensazionale e condensato in titoli. La verità non è grave com'è stata riportata».