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SVIZZERAViolenta innumerevoli volte la figlia sedicenne: padre condannato a 10 anni di carcere

14.04.23 - 14:24
L’Alta corte di Zurigo ha respinto il ricorso dell’uomo: confermato il verdetto del Tribunale di Winterthur.
Tribunale Zurigo
Violenta innumerevoli volte la figlia sedicenne: padre condannato a 10 anni di carcere
L’Alta corte di Zurigo ha respinto il ricorso dell’uomo: confermato il verdetto del Tribunale di Winterthur.

ZURIGO - Incesto, stupro, violenza sessuale. Sono solo alcuni dei reati per cui è stato condannato un 44enne serbo, accusato dal procuratore generale d’aver abusato tantissime volte della figlia sedicenne. Addirittura, il numero, stando alla ricostruzione degli inquirenti, ammonterebbe a 140.

Il tribunale di Winterthur, nel 2021, aveva già condannato l’imputato a 10 anni di reclusione e a 15 anni di espulsione. La persona, però, si è sempre proclamata innocente e ha presentato ricorso, approdato in settimana all’Alta Corte di Zurigo

«È tutto falso»

Secondo l’uomo, già condannato per stupro e rapina in Germania, la figlia si sarebbe inventata tutto. Motivo? Il clima avvelenato che si respirava in famiglia, dovuto alla relazione fra lui e la cognata. Il complotto, secondo la tesi del 44enne, sarebbe stato ordito da sua moglie e dal fidanzato di lei.

L’avvocato ha chiesto l’assoluzione e un risarcimento di circa 630’000 franchi svizzeri per la detenzione subita in questi anni dal padre. «Mancano prove concrete - è la tesi - anche la quantificazione del numero delle violenze è figlia di un’estrapolazione astrusa. Gli episodi si sarebbero verificati lungo tutto un anno, e né la madre né la sorella minore si sono accorte di nulla. Non è possibile». Inoltre, aggiunge il legale, c’è un precedente: l’uomo fu arrestato nel 2016 per molestie sessuali, sempre verso la figlia. La ragazzina, però, decise di ritirare le accuse. «Ammise d’aver mentito», ha aggiunto l’avvocato.

Di contro, il ministero pubblico e il difensore della vittima hanno chiesto la conferma della sentenza di primo grado. «Nel 2016 aveva ritirato la denuncia penale a causa delle enormi pressioni esercitate dalla sua famiglia - è la tesi - all'epoca nemmeno sua madre le aveva creduto». La giovane soffre ancora di disturbi post traumatici e attacchi di panico, tanto che è stata in cura sei mesi in una clinica psichiatrica.  

Giudizio di primo grado confermato

L'Alta Corte ha confermato integralmente il verdetto del Tribunale di Winterthur. Ha condannato il 44enne a dieci anni di reclusione e 15 anni di espulsione per stupro, incesto, comportamento minaccioso e altri reati. Dovrà inoltre pagare alla figlia un risarcimento di 60’000 franchi svizzeri. «La corte non ha dubbi che la vittima abbia detto la verità - è il commento del giudice - Il padre ha esercitato coercizione fisica e pressione psicologica».

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