L'uomo si è rifiutato di pagare la somma per il fatto che se fosse stato un residente locale la tassa sarebbe stata di soli 15 centesimi.
LOSANNA - È arrivato fino al Tribunale federale (TF) un caso relativo a un'imposta da 25 franchi che un uomo argoviese avrebbe dovuto pagare per un appezzamento di terreno nell'Alto Vallese.
Il diretto interessato contestava il balzello per il fatto che se fosse stato un residente locale la tassa sarebbe stata di soli 15 centesimi: la corte losannese gli ha infine dato ragione.
Il ricorrente possiede un terreno agricolo che è stato valutato dal fisco a 151 franchi. Per il 2019, il Comune gli ha addebitato un importo di 25 franchi da versare a titolo di imposta fondiaria. Si tratta dell'ammontare minimo che viene prelevato ai proprietari che risiedono altrove.
Per gli abitanti del posto invece, la tassa si attesta all'uno per mille del valore dell'appezzamento. In questo caso specifico, se la disposizione fosse stata applicata all'argoviese, l'uomo avrebbe dovuto sborsare solamente 15 centesimi.
Il protagonista della vicenda ha dunque fatto opposizione, ma sia il Comune sia la Commissione cantonale che si occupa dei ricorsi in materia hanno giustificato questa differenza con la volontà di far contribuire i non residenti ai costi delle infrastrutture anche se il valore dei loro terreni è molto basso. Chi è domiciliato invece, era stato fatto notare, partecipa già con le varie altre imposte, come quella sul reddito e sulla sostanza.
L'argoviese non si è però arreso, portando il proprio caso fin sul tavolo del TF. E, in una sentenza di principio pubblicata oggi, i giudici losannesi si sono schierati dalla sua parte, ritenendo che la prassi seguita violi la parità di trattamento.
L'alta corte è giunta infatti alla conclusione che il luogo di residenza del proprietario non è un criterio appropriato per la determinazione di un'imposta. Questo perché ci sono residenti che non pagano le altre tasse e che contribuirebbero in maniera scarsa agli oneri per le infrastrutture se avessero un terreno poco prezioso.
Da ciò, prosegue il TF, si evince che la residenza non è pertinente per stabilire l'ammontare del contributo al bilancio municipale. La disparità di trattamento fra le due categorie di proprietari non è quindi giustificata. La decisione riguardo alla tassazione è annullata: il dossier torna al Comune.