L'azienda vodese non si è opposta al decreto d'accusa dell'MPC. Per un ex responsabile vendite è stata decisa una pena sospesa di 170 giorni
BERNA - SICPA, azienda vodese specializzata negli inchiostri di sicurezza, è stata condannata con decreto d'accusa al pagamento di 81 milioni di franchi per responsabilità penale in rapporto ad atti di corruzione. Nei confronti di un ex responsabile delle vendite è stata decisa una pena detentiva di 170 giorni con la condizionale, si legge in una nota odierna del Ministero pubblico della Confederazione (MPC).
A causa di lacune organizzative - soprattutto nella governance, nella gestione dei rischi e della conformità - i dipendenti dell'azienda hanno potuto versare tangenti a pubblici ufficiali in relazione ad affari condotti in Brasile, Colombia e Venezuela. L'ex responsabile delle vendite condannato ha in particolare corrotto pubblici ufficiali di alto rango in questi ultimi due paesi tra il 2009 e il 2011.
Il procedimento nei suoi confronti per titolo di appropriazione indebita e riciclaggio di denaro è per contro stato abbandonato, in quanto non si sono corroborati indizi di reato tali da giustificare la promozione dell'accusa, precisa il MPC. Analoga sorte per il procedimento nei confronti del CEO e azionista di maggioranza di SICPA. Il MPC obbliga tuttavia quest'ultimo ad assumere parte delle spese procedurali e non assegna un'indennità.
La SICPA non si è opposta al decreto d'accusa. Ha riconosciuto di non aver adottato tutte le misure necessarie per prevenire il versamento di bustarelle. Dovrà pertanto pagare una multa di 1 milione di franchi e un risarcimento di 80 milioni.