Ha testimoniato anche la madre del 26enne turco.
BELLINZONA - Un attivista islamista è comparso oggi davanti al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona: l'accusa è aver infranto la legge che vieta Al-Qaeda e lo Stato islamico.
L'imputato nega
L'imputato ha dichiarato di non aver mai pianificato di andare in Siria. Ha anche negato di aver voluto partire per la jihad con una minorenne che viveva in Austria. Aveva intenzione di sposarla, ma ha voluto dissuaderla dal suo progetto di recarsi nel Paese mediorientale.
Ha raccontato di aver incontrato a Winterthur un reduce dalla Siria, unitosi all'ISIS assieme alla sorella quando era minorenne e poi condannato dal Tribunale federale al suo ritorno. Era rimasto impressionato dal giovane, che parlava arabo ed era una sorta di autorità in città, ma ha detto di non averlo mai sentito raccontare cosa avesse fatto in Siria.
La madre lo ha visto cambiare
Stamane a Bellinzona ha testimoniato anche la madre dell'uomo. La donna ha affermato di aver notato in breve tempo il cambiamento nel comportamento del figlio, a partire dall'estate del 2019. Si vestiva in modo diverso, ma non ha mai chiesto alla madre o alla sorella d'indossare il velo.
Ha però aggiunto di non sapere che il ragazzo frequentasse gli ambienti salafiti di Winterthur. Sapeva solo che si recava in una moschea di Sciaffusa. Questa sua abitudine la disturbava perché aveva l'impressione che gli venisse fatto il lavaggio del cervello.