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VALLESERespinto il ricorso dell'oste ribelle di Zermatt

12.05.23 - 12:26
La chiusura del Walliserkanne per violazione dei provvedimenti anti-Covid era legittima, ha concluso il Tribunale federale
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I blocchi di cemento davanti all'ingresso della struttura.
I blocchi di cemento davanti all'ingresso della struttura.
Fonte Ats
Respinto il ricorso dell'oste ribelle di Zermatt
La chiusura del Walliserkanne per violazione dei provvedimenti anti-Covid era legittima, ha concluso il Tribunale federale

LOSANNA - La chiusura di 14 giorni del ristorante Walliserkanne di Zermatt (VS) da parte del Consiglio di Stato del Vallese era legittima. Questa è la decisione pubblicata oggi del Tribunale federale (TF), che ha respinto il ricorso del proprietario, il quale aveva ripetutamente violato i provvedimenti relativi alla lotta contro il coronavirus.

Il ristorante era stato chiuso il 29 ottobre 2021 per decisione del Consiglio di Stato, in seguito ai controlli di polizia da cui è emersa l'assenza dell'attuazione di diversi provvedimenti volti a combattere il coronavirus, come il mancato controllo dei certificati COVID dei clienti del ristorante. Nonostante l'installazione di blocchi di cemento davanti al locale per impedirne l'accesso, gli esercenti avevano continuato a servire i clienti, improvvisando - tra l'altro - un bar su tali blocchi ed erano quindi stati arrestati il 31 ottobre.

Il Tribunale federale condivide il giudizio del ministero pubblico vallesano, secondo cui la libertà economica non è stata violata dall'introduzione del certificato Covid. L'ordinanza emessa dal Consiglio federale era costituzionale e adeguata alla situazione e le disposizioni non andavano oltre i poteri concessi dalla legge sulle epidemie.

Situazione straordinaria - Il Tribunale federale ha ricordato che nell'ottobre 2021 l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aveva classificato la pandemia di Covid come un'emergenza sanitaria di portata internazionale. A quel tempo, in Svizzera era ancora in vigore la situazione particolare in virtù della quale venivano conferiti al Consiglio federale maggiori poteri in merito all'adozione di provvedimenti di sicurezza.

Secondo il TF, in questo contesto l'Esecutivo era autorizzato a ordinare la chiusura di scuole, istituzioni pubbliche o aziende. La richiesta di un certificato per entrare in un ristorante e la verifica da parte dell'oste erano misure molto più blande rispetto a quelle appena menzionate.

I controlli, di responsabilità del gerente, non erano dispendiosi in termini di tempo, ricorda il TF. Inoltre, potevano essere semplificati e velocizzati grazie all'ausilio di un'app installata su un dispositivo mobile, che rendeva possibile il controllo del certificato Covid in pochi secondi.

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COMMENTI
 

Gio58 1 anno fa su tio
La mano destra che assolve quella sinistra!!!!

pharmapro 1 anno fa su tio
Ha fatto bene. Lotta contro la tirannia. Bravo ristoratore hai il mio appoggio

Raptus 1 anno fa su tio
Risposta a pharmapro
...e ora mano al borsello....

Arrabbiato 1 anno fa su tio
RESPINTO IL RICORSO DELL'OSTE RIBELLE DI ZERMATT Da TicinoNews: È quanto ha deciso il Tribunale federale (TF), che ha respinto il ricorso del proprietario, il quale aveva ripetutamente violato i provvedimenti relativi alla lotta contro il coronavirus nell'ottobre del 2021. La chiusura di 14 giorni del ristorante Walliserkanne di Zermatt (VS) da parte del Consiglio di Stato del Vallese era legittima. Questa è la decisione pubblicata oggi del Tribunale federale (TF), che ha respinto il ricorso del proprietario, il quale aveva ripetutamente violato i provvedimenti relativi alla lotta contro il coronavirus. Il ristorante era stato chiuso il 29 ottobre 2021 per decisione del Consiglio di Stato, in seguito ai controlli di polizia da cui è emersa l'assenza dell'attuazione di diversi provvedimenti volti a combattere il coronavirus, come il mancato controllo dei certificati COVID dei clienti del ristorante. Nonostante l'installazione di blocchi di cemento davanti al locale per impedirne l'accesso, gli esercenti avevano continuato a servire i clienti, improvvisando - tra l'altro - un bar su tali blocchi ed erano quindi stati arrestati il 31 ottobre. Il Tribunale federale condivide il giudizio del ministero pubblico vallesano, secondo cui la libertà economica non è stata violata dall'introduzione del certificato Covid. L'ordinanza emessa dal Consiglio federale era costituzionale e adeguata alla situazione e le disposizioni non andavano oltre i poteri concessi dalla legge sulle epidemie. SITUAZIONE STRAORDINARIA Il Tribunale federale ha ricordato che nell'ottobre 2021 l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aveva classificato la pandemia di Covid come un'emergenza sanitaria di portata internazionale. A quel tempo, in Svizzera era ancora in vigore la situazione particolare in virtù della quale venivano conferiti al Consiglio federale maggiori poteri in merito all'adozione di provvedimenti di sicurezza. Secondo il TF, in questo contesto l'Esecutivo era autorizzato a ordinare la chiusura di scuole, istituzioni pubbliche o aziende. La richiesta di un certificato per entrare in un ristorante e la verifica da parte dell'oste erano misure molto più blande rispetto a quelle appena menzionate. I controlli, di responsabilità del gerente, non erano dispendiosi in termini di tempo, ricorda il TF. Inoltre, potevano essere semplificati e velocizzati grazie all'ausilio di un'app installata su un dispositivo mobile, che rendeva possibile il controllo del certificato Covid in pochi secondi. (Sentenza 2C_740/2022 del 1.5.2023)

Trombo 1 anno fa su tio
Risposta a Arrabbiato
dai non arrabbiarti.... si vede che era scritto bene!
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