Aveva rimproverato una granconsigliera di aver accusato un innocente del crimine di violenza carnale. La difesa valuterà il ricorso.
pena di 60 aliquote giornaliere da 200 franchi con un periodo di prova di due anni.
BASILEA - La giornalista Michèle Binswanger è stata condannata a una pena pecuniaria dal Tribunale penale di Basilea per aver calunniato l'allora granconsigliera di Zugo Jolanda Spiess-Hegglin attraverso un tweet nel 2020.
La giornalista è stata condannata a una pena di 60 aliquote giornaliere da 200 franchi con un periodo di prova di due anni. «Si tratta di un articolo fortemente diffamatorio, scritto contro ogni buon senso», ha dichiarato il presidente del tribunale nella motivazione della sentenza, che non è ancora definitiva. L'avvocato di Binswanger ha dichiarato a Keystone-ATS che valuterà un eventuale ricorso con il suo cliente.
Nel "cinguettio" incriminato pubblicato nel 2020 dalla giornalista, Spiess-Hegglin veniva rimproverata di aver accusato un innocente del crimine di violenza carnale. «Non ho insinuato che lei stesse mentendo», ha dichiarato l'imputata davanti alla Corte, aggiungendo di aver redatto il tweet basandosi sulle esternazioni pubbliche dell'ex granconsigliera, attraverso cui si dichiarava vittima di violenza carnale. Spiess-Hegglin aveva ripetutamente fatto riferimento al collega Markus Hürlimann, nonostante il procedimento giudiziario nei suoi confronti fosse già stato sospeso.
Spiess-Hegglin rimproverava a Hürlimann di aver approfittato di lei versandole nel bicchiere colmo di vino gocce di stupefacente (la cosiddetta droga dello stupratore, o GHB) durante i festeggiamenti per la nomina del nuovo Landamano di Zugo (presidente del Consiglio di Stato) nel 2014.
Hürlimann ha sempre contestato questa versione, pur ammettendo che vi era stato un rapporto sessuale consenziente. Il procedimento per violenza carnale contro l'uomo venne archiviato. I due protagonisti hanno raggiunto un accordo extragiudiziale nel marzo 2018: Hürlimann ha ritirato la denuncia per calunnia e diffamazione nei confronti dell'ex collega.