I fatti risalgono a una notte dello scorso ottobre, a Martigny. Il sequestro, le urla e la folle corsa in auto.
MARTIGNY - Ottobre 2022. Una sera che, la sfortunata protagonista della vicenda, una donna vallesana, farà fatica a dimenticare. Torniamo a quei momenti. L'orologio segnava, minuto più, minuto meno, l'una di notte, in Place Centrale a Martigny.
Il compagno della donna, un agente del corpo di polizia regionale dello Chablais, le ha sottratto lo smartphone per controllarne il contenuto. Lei lo ha quindi raggiunto per recuperare sia il telefono che le chiavi. E, come spiega "Le Nouvelliste", a quel punto è iniziato per lei l'incubo.
Una volta in auto, l'uomo è infatti partito senza darle alcun preavviso, rifiutandosi di farla scendere. Si è quindi diretto verso l'autostrada, imboccandola, guidando in modo spericolato. All'interno dell'abitacolo, le urla rabbiose dell'uomo al volante si mischiavano alle grida di paura di lei. Arrivati a un'area di sosta, la donna ha tentato di scappare ma lui è riuscito a bloccarla e trattenerla in auto.
La corsa è quindi ricominciata. L'agente questa volta si è diretto verso le Alpi vodesi, mantenendo lo stesso copione fatto di urla e insulti. Fino a quando lei, cogliendo l'occasione di un'inversione di marcia, è riuscita infine a uscire dal veicolo. E solo a quel punto gli animi si sono finalmente calmati e l'uomo ha infine acconsentito a riaccompagnarla a casa. Ma non senza conseguenze, per lui.
La donna lo ha infatti denunciato e il tribunale vallesano lo ha condannato a 90 giorni sospesi e al pagamento di una multa di 400 franchi. Non solo. In seguito all'incidente, l'agente, di comune accordo con i suoi superiori, si è dimesso. Ed è pure emerso che sul suo casellario giudiziario era presente anche una condanna precedente (di cui la stessa polizia non era a conoscenza, in quanto l'iscrizione era avvenuta dopo la sua assunzione).