Stando all'intesa raggiunta, la nuova politica salariale non entrerà in vigore prima del 2025
GINEVRA - Ci sono volute 14 ore di sciopero, ma il personale dell'Aeroporto di Ginevra l'ha spuntata. Alle 18.00 è infatti giunto l'annuncio che, grazie all'intervento della Consigliera di Stato Nathalie Fontanet, è stato raggiunto un accordo tra i vertici e i sindacati.
Stando all'intesa raggiunta, la nuova politica salariale non entrerà in vigore prima del 2025, in moda da disporre di un ulteriore anno di manovra per raggiungere un accordo finale e definire i parametri e le modalità della riforma. A tal fine è stata istituita una commissione paritaria ad hoc.
Per la supervisione dei lavori verrà nominato un mediatore. «Si tratta di un accordo storico per i dipendenti», ha dichiarato Jamshid Pouranpir, segretario del sindacato vpod-ssp. «Lo sciopero dà i suoi frutti dinnanzi a dei datori di lavoro che intendono liberalizzare», ha aggiunto.
Questa mattina, lo sciopero indetto dal personale ha completamente paralizzato l'Aeroporto di Ginevra. Nonostante i dipendenti avessero annunciato di voler proseguire con le proteste anche nella giornata di domani, il traffico aereo è stato ripristinato gradualmente già nel corso del primo pomeriggio.
Inizio delle vacanze in Romandia
Lo aveva preannunciato ieri il sindacato vpod-ssp, e i dipendenti dello scalo ginevrino hanno mantenuto la loro promessa: a partire dalle 04:00 di stamane si è fermata qualsiasi attività, cosicché la direzione si è vista costretta a sospendere tutti i voli in transito tra le 06:00 e le 10:00. Le piste sono state chiuse per motivi di sicurezza e per quattro ore nessun aereo ha potuto effettuare alcuna manovra. Lo sciopero ha avuto un forte impatto sul traffico aereo a discapito di molti passeggeri proprio nel giorno in cui in diversi cantoni romandi sono iniziate le vacanze estive.
Le attività hanno poi ripreso gradualmente, a poco a poco mentre si sono formate interminabile code di passeggeri all'ingresso del terminal, proprio a pochi metri dal gruppo di scioperanti. Secondo Ignace Jeannerat, portavoce dell'aeroporto di Ginevra, attorno a mezzogiorno sono decollati 17 aerei, altri 25 erano pronti alla partenza, mentre 14 veicoli hanno avuto modo di atterrare.
Molti sono stati i ritardi e almeno 138 voli sono stati cancellati. Le attività di controllo della sicurezza stanno riprendendo il loro normale corso, aveva poi fatto sapere l'Aeroporto di Ginevra in un tweet. Ad avere avuto la priorità sono stati i viaggi intercontinentali e i voli a lungo raggio. Ai passeggeri in transito quest'oggi è stato consigliato di rivolgersi direttamente alle compagnie aeree per informarsi sullo stato dei loro voli.
Fine delle trattative
La protesta è stata causata dalla nuova politica salariale, approvata ieri dal consiglio di amministrazione dell'Aeroporto di Ginevra. Questa mattina il presidente della direzione, André Schneider, ha tentato un nuovo approccio con il sindacato proponendo ai propri dipendenti un nuovo "compromesso", ma se ne è poi andato tra i fischi dei scioperanti, che hanno respinto all'unanimità l'idea di riunirsi con i vertici a fine settembre per discutere sulle trattative.
Secondo Jamshid Pouranpir, segretario del sindacato, la decisione di proseguire lo sciopero era stata praticamente unanime, quando la proposta giunta in tarda mattinata dai vertici dello scalo ginevrino prevedeva «alcune misure di accompagnamento per digerire meglio la situazione», ha spiegato Pouranpir.
«Ci scontriamo con una posizione dogmatica», aveva ribadito invece Schneider. «Le parti sociali vogliono solo che il nuovo sistema retributivo venga ritirato», ha aggiunto. Per il presidente del Consiglio di Amministrazione, Pierre Bernheim, quanto richiesto dai sindacati non era un'opzione.
Sospeso completamente nel pomeriggio, invece, lo sciopero è cessato definitivamente alle 18:00 a seguito di un incontro tra i sindacati e la Consigliera di Stato Nathalie Fontanet, quest'ultima è stata incaricata di negoziare un accordo con la direzione.