I democentristi lanciano un'iniziativa popolare volta a frenare la crescita della popolazione.
BERNA - L'UDC vuole frenare l'immigrazione con il lancio di una nuova iniziativa popolare. Quest'ultima prevede che, nel caso in cui la popolazione residente raggiunga i 10 milioni prima del 2050, la Svizzera disdica l'Accordo sulla libera circolazione delle persone stretto con l'UE.
L'iniziativa, elaborata dall'UDC di Zurigo, è stata promossa oggi dai delegati riuniti in assemblea straordinaria a Küssnacht con 310 voti a favore e 0 contrari.
Solo una Svizzera numericamente limitata è sostenibile, ha spiegato il consigliere nazionale Thomas Matter (ZH), che ha infatti chiamato la proposta di legge "Iniziativa per la sostenibilità".
«Arrivano troppe persone, e persone sbagliate», ha detto il presidente del partito Marco Chiesa. La maggior parte dei richiedenti asilo non sono poveri rifugiati, sostiene, ma «turisti dell'asilo che approfittano del nostro sistema» e possono pagare migliaia di franchi per il viaggio. Chiesa non biasima queste persone, ma incolpa gli altri partiti e la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider di aver lasciato che l'attuale sistema, definito «fallimentare», facesse il suo corso.
Le conseguenze sono costi elevati, un abbassamento degli standard scolastici e la carenza di alloggi, ha sottolineato Chiesa. Inoltre ad arrivare sarebbero soprattutto giovani uomini con un «alto potenziale di violenza». «Non voglio una Svizzera da 10 milioni di abitanti, ma un futuro per i miei figli», ha concluso il ticinese.
La Svizzera è sovraffollata come una vasca da bagno in cui nessuno chiude l'acqua, ha aggiunto dal canto suo Matter, specificando che «quasi tutti i problemi di cui soffre la Svizzera hanno a che fare con l'immigrazione» e che molti svizzeri si sentono stranieri nel proprio Paese.