La Direzione distrettuale antimafia (DDA) siciliana ha inviato alla Svizzera una nuova rogatoria.
BERNA / PALERMO - Quel sottile e ai più invisibile collegamento tra interessi mafiosi e la Svizzera sembra non potersi mai veramente recidere.
E neppure la cattura di Messina Denaro dello scorso gennaio ha posto fine a quel legame che collega nel tempo, sotto varie forme, la Sicilia alla Confederazione. GIà anni addietro, al boss di Cosa Nostra si attribuiva infatti un presunto traffico illecito di reperti archeologici. Ebbene, secondo quanto riporta la Rsi, la Direzione distrettuale antimafia (DDA) di Palermo ha richiesto assistenza giudiziaria a Berna, sotto forma di una nuova rogatoria.
L'indiscrezione, riconfermata da Berna, al momento non assume forma di procedimento penale ma viene descritta dalla Procura federale come elemento importante, nell'ambito della cooperazione internazionale, scambio di informazioni incluso.
In particolare la Rsi fa riferimento ai presunti legami tra il locarnese Domenico Scimonelli e Messina Denaro. Proprio in Ticino Scimonelli avrebbe curato negli anni gli interessi finanziari del capomafia: movimenti di capitali, conti correnti, ottenimento di carte di credito.
A questo riguardo, già tra il 2015 e il 2016 gli investigatori confederati furono attivi nell'ambito di un'inchiesta contro ignoti per riciclaggio, poi terminata con un decreto di abbandono.
Oggi a distanza di anni l'indagine riprende vigore nella misura, confermata da Berna, di collaborazione internazionale.