Stando a quanto emerso dalle indagini, la ragazza avrebbe agito per salvare la madre, che il padre stava tentando di soffocare a morte.
ZURIGO - 24 settembre 2020. A Zurigo è un giovedì mattina come un altro. Nel quartiere di Wollishofen, però, è in atto una tragedia.
Poco prima delle 7 la Polizia zurighese viene avvertita che in un appartamento è in corso una violenta lite. Le forze dell'ordine, accorse sul posto, trovano il 47enne padre di famiglia morente e la madre 50enne e la figlia 18enne ferite. L'uomo presenta varie ferite da arma da fuoco, due alla testa, una al collo e una alla schiena, che poco dopo gli risultano fatali. La madre è invece stata raggiunta da un proiettile all'avambraccio.
La figlia, allora appena maggiorenne, viene arrestata perché fortemente sospettata di aver ucciso il padre con vari colpi di pistola. La giovane rimane in carcere, in custodia cautelare, per circa sette settimane prima di essere rilasciata.
«Se non avessi sparato mia madre sarebbe morta» - Oggi, a quasi tre anni di distanza, la ragazza deve rispondere di omicidio volontario davanti al Tribunale distrettuale di Zurigo. Tuttavia, l'accusa crede che la giovane abbia ucciso il padre per salvare la madre. «Se non avessi sparato mia madre non sarebbe più qua», afferma l'oggi 21enne. Il suo potrebbe dunque essere giudicato come un atto di legittima difesa.
Stando a quanto emerso dalle indagini, quella mattina la ragazza avrebbe visto il padre aggredire la madre. L'uomo avrebbe sparato alla moglie colpendola all'avambraccio e l'avrebbe provata a soffocare prendendola per il collo. La figlia, a quel punto, avrebbe reagito spingendolo con forza e l'uomo avrebbe minacciato di uccidere tutti. La ragazza si sarebbe dunque impossessata della pistola e l'avrebbe colpito a più riprese.
Stamattina alcune amiche della giovane imputata si sono radunate fuori dal tribunale per mostrare il loro supporto. «Wir sind auf deiner Seite», «Siamo dalla tua parte», recita lo striscione da loro preparato.