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ZURIGOUccise il padre, assolta

24.08.23 - 18:19
Alla sbarra tra le lacrime: «Non vedevo altra via d'uscita. Ma me ne pento». Ventunenne prosciolta da tutte le accuse.
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Uccise il padre, assolta
Alla sbarra tra le lacrime: «Non vedevo altra via d'uscita. Ma me ne pento». Ventunenne prosciolta da tutte le accuse.

I fatti risalgono al 24 settembre del 2020 quando, a Zurigo, la Polizia interviene in un appartamento per una lite, trovando però un 47enne padre di famiglia morente e la madre 50enne e la figlia 18enne ferite. L'uomo presenta varie ferite da arma da fuoco, due alla testa, una al collo e una alla schiena, che poco dopo gli risultano fatali. La madre è invece stata raggiunta da un proiettile all'avambraccio.

La figlia, allora appena maggiorenne, viene arrestata perché fortemente sospettata di aver ucciso il padre con vari colpi di pistola. Rimane in carcere, in custodia cautelare, per circa sette settimane prima di essere rilasciata.

Oggi 21enne, la giovane è stata giudicata davanti al Tribunale distrettuale di Zurigo. La ragazza ha dichiarato di aver agito unicamente per legittima difesa: «Se non avessi sparato mia madre non sarebbe più qua. Non vedevo altra via d'uscita». Una tesi, questa, che non ha totalmente convinto la pubblica accusa, che aveva chiesto cinque anni di carcere per omicidio volontario.

«L'atto era molto vicino a un'autodifesa scusabile», ha detto il Ministero pubblico, «ma quando l'imputata ha preso la pistola aveva il controllo sulle armi: avrebbe potuto minacciare il padre, invece gli ha sparato quattro volte alla schiena e alla testa».

La difesa, al contrario, ha insistito per l'assoluzione. «Temeva per la sua vita e per quella di sua madre, colpita per prima da un colpo esploso dal padre. Per questo ha sparato. Anche senz'armi lui era molto più forte fisicamente rispetto alle due donne», ha incalzato l'avvocato della giovane, sottolineando che «l'intenzione di ucciderlo, in ogni caso, non c'era». Secondo la difesa il 47enne era solito maltrattare la famiglia, sia psicologicamente che fisicamente.

Dopo l'appello dell'avvocato difensore, la 21enne ha avuto modo di sottolineare, tra le lacrime, il proprio dolore per quanto accaduto: «Non vedevo altra via d'uscita, me ne pento moltissimo. Mi manca mio padre. Da un lato era un uomo violento, dall'altro era un padre divertente e amorevole».

La versione della ragazza ha convinto il giudice, secondo il quale non ci sono prove che madre e figlia abbiano cospirato per uccidere l'uomo, come invece sospettato dai parenti del padre deceduto. Per il tribunale è invece chiaro che l'omicidio si è configurato in un chiaro tentativo di legittima difesa. «In una situazione come questa non era possibile sparare colpi d'avvertimento». Da qui la decisione di assolvere la giovane, che riceverà un risarcimento di 16'200 franchi.

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COMMENTI
 

Ulk 1 anno fa su tio
Non vendete le armi e queste cose non succedono

Zwieback 1 anno fa su tio
ben fatto

Hammer 1 anno fa su tio
Bene!...

Rusky 1 anno fa su tio
ottima e giusta sentenza ! assolta !

Simo77 1 anno fa su tio
giusto
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