La tesi dell'infettivologo sangallese Pietro Vernazza ha fatto arrabbiare molti colleghi. Swissmedic: «Non c'è l'evidenza dei fatti»
SAN GALLO - Sta facendo molto discutere, in ambito accademico e non solo, una recente forte presa di posizione del primario di Malattie infettive dell'ospedale di San Gallo.
In un post sul suo blog, largamente ripreso dai media d'Oltregottardo, l'infettivologo Pietro Vernazza attacca a testa bassa i vaccini mRNA somministrati duranti l'emergenza Covid a gran parte della popolazione Svizzera.
Secondo lui, questi ultimi, avrebbero danneggiato in maniera importante (e forse irreversibile) il sistema immunitario innato delle persone a cui è stato inoculato, rendendole più suscettibili a infezioni da parte di batteri, virus, funghi e altri parassiti.
«Gli esami sul sangue dei vaccinati dimostrano che il sistema immunitario reagisce più lentamente e in maniera meno incisiva in presenza di agenti patogeni», scrive il medico.
Vernazza - che non è il primo né l'unico a sostenere questa tesi - cita diversi studi pubblicati fra il 2021 e il 2023 e ha finito per scatenare una querelle a cui hanno preso parte altri colleghi, anche di fama internazionale.
Ma chi ha ragione? 20 Minuten lo ha voluto chiedere a Swissmedic: «Non esistono dati epidemiologici che dimostrino queste affermazioni, dopo - o durante - gli anni del Covid non si sono dimostrati casi di ondate di infezioni degne di nota. E vista la diffusione dei vaccini mRna in tutto il mondo una cosa del genere sarebbe saltata all'occhio»
Che dire allora dell'ondata di bronchiolite infantile causata dal virus RSV? «Difficile tirare in causa il vaccino, in molti Paesi in Europa - come in Svizzera - i bambini non sono stati vaccinati», commenta Emanuel Wyler, biologo del Centro Max Delbrück di medicina molecolare dell'Associazione Helmholtz di Berlino, «non escludo nemmeno che, in alcuni casi, sia proprio il Covid a facilitare l'infezione da parte di altri agenti patogeni».
A venire contestati sono soprattutto gli studi presi in causa dal dottore svizzero, spesso realizzati in maniera indipendente e con dati parziali: «Senza entrare nel merito delle ricerche che ho citato, quello che io volevo dire con il mio post è: “C'è questa possibilità e non va lasciata inesplorata“», spiega sempre a 20 Minuten proprio Vernazza, aggiungendo: «In ogni caso al momento non ci sono osservazioni che escludano che i vaccini abbiano avuto un effetto rilevante sull'uomo».