L'imputato più famoso della Svizzera non era presente in tribunale.
DIELSDORF (ZH) - Il rappresentante del Ministero pubblico zurighese chiede al tribunale distrettuale di Dielsdorf (ZH) di pronunciare una pena detentiva da scontare di nove anni e sette mesi contro Brian, il noto detenuto un tempo conosciuto con lo pseudonimo di Carlos. Il 28enne è stato in carcere per così tanto tempo che presto avrà scontato quasi due terzi della pena di quasi dieci anni.
Nel processo apertosi stamani, Brian è imputato per una trentina di reati commessi nel penitenziario Pöschwies di Regensdorf (ZH) fra il novembre del 2018 e il giugno dello scorso anno. I capi di accusa formulati dal Ministero pubblico zurighese, noti dallo scorso aprile, sono tentata lesione grave, ripetuta lesione semplice, ripetuta violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari, ripetuta minaccia e ripetuto danneggiamento. L'episodio più grave è il ferimento sopra l'occhio di una guardia penitenziaria, colpita con un pezzo di vetro scagliatogli contro dal giovane adulto.
Brian non era presente in tribunale. La settimana scorsa ha presentato una richiesta di dispensa, che è stata accolta dalla corte. Il tribunale oggi quindi non lo interrogherà. I suoi avvocati sostengono che all'origine dei suoi atti violenti vi siano le rigide condizioni di detenzione. Il 28enne ha problemi con la giustizia da quando aveva nove anni e ha alle spalle una lunga serie di condanne per reati violenti. La vicenda più grave risale al 2011, quando accoltellò alla schiena un giovane che riportò gravi ferite.
A rendere Brian un "caso nazionale" è stato un reportage televisivo del 2013, in cui si riferiva delle misure di presa a carico decise a suo tempo dalla giustizia minorile. Il tutto a un costo di circa 29'000 franchi al mese: una cifra a prima vista esorbitante, ma paragonabile ai costi di una presa a carico in una struttura chiusa.