Periodo difficile per Nicolas Betticher, l'uomo che ha denunciato i casi in seno alla Chiesa cattolica
BERNA - L'ex vicario generale della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, ora parroco a Berna, Nicolas Betticher, che ha denunciato i casi di abusi sessuali all'interno della Chiesa cattolica in Svizzera, ha ricevuto minacce di morte. «Ho trovato una bara di cartone davanti alla mia porta», afferma in un'intervista a Le Matin Dimanche.
Betticher dice di aver ricevuto anche altre minacce di morte e lettere anonime. Inoltre, «qualcuno ha dipinto segni satanici sulla porta della nostra chiesa parrocchiale», afferma. La polizia ci ha detto di essere preoccupata, aggiunge.
Il SonntagsBlick ha pubblicato in settembre una lettera inviata da Betticher a maggio al nunzio apostolico in Svizzera. Nella missiva, oltre alle accuse di insabbiamento, l'ex vicario denunciava anche gli abusi sessuali commessi in passato da alcuni membri della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS).
Poco tempo dopo, l'Università di Zurigo ha pubblicato un rapporto che documentava almeno 1002 casi di abusi sessuali all'interno della Chiesa cattolica. Alcuni osservatori hanno visto in questa tempistica un modo per Betticher di sottrarsi alle proprie responsabilità. L'ex vicario è stato accusato di aver reagito con dieci anni di ritardo, dopo essere venuto a conoscenza di un caso di abuso sessuale nel 2001.
«Non è vero», replica Nicolas Betticher. «Non ne ho parlato pubblicamente, ma ho segnalato la cosa all'interno. Ma nessuno mi ha ascoltato». «Ho deciso di parlare ora perché sono stato interrogato dall'Università di Zurigo e perché, secondo il diritto canonico, dovevo trasmettere le mie dichiarazioni anche alla Santa Sede», ha aggiunto.