La vittima dell'abuso all'epoca dei fatti aveva 10 anni. L'approccio social riporta a galla il trauma, poi la denuncia e la condanna.
LUCERNA - Si era spacciato per un fotografo-agente ben introdotto nel giro della moda per bambini e prometteva carriere splendenti millantando collaborazioni anche con celebri griffe come Dolce&Gabbana.
Abusi a una bambina di 10 anni - Secondo quanto riporta il 20 Minuten, avrebbe paventato quel futuro da sogno anche una bambina di 10 anni che sarebbe poi stata vittima di abusi di natura sessuale, tanto che è stato giudicato colpevole dal Tribunale di Lucerna che lo ha condannato a otto mesi di reclusione. Alla ragazzina avrebbe prospettato anche un incontro con Paris Hilton.
Era recidivo: già condannato per stupro nel 2016 - Quella emessa dal tribunale lucernese è però una pena aggiuntiva, perché l'uomo in un precedente processo tenutosi a San Gallo nel 2016, era già stato condannato per stupro, defecazione e atti sessuali multipli con un bambino.
Avrebbe commesso questi reati a San Gallo e Basilea nel settembre del 2009. La pena detentiva precedentemente inflitta di tre anni era poi stata rinviata a favore di un trattamento ospedaliero.
Nel novembre 2020 torna in libertà condizionata per un periodo di tre anni: non avendo rispettato le prescrizioni di quella libertà vigilata, viene di nuovo arrestato nel luglio del 2021 e torna dietro le sbarre in detenzione detentiva.
La richiesta di amicizia su Facebook - Tra un'uscita e un'entrata dal carcere trova il tempo di infilarsi sui social dove comincia a stringere nuove amicizie: è proprio nell'inviare una richiesta di amicizia a una donna che i suoi guai con la giustizia trovano un nuovo sviluppo.
La persona a cui ha inviato il messaggio è quella bambina su cui - secondo le accuse - quindici anni prima avrebbe rivolto delle particolari attenzioni di natura sessuale. Lei lo riconosce e lo denuncia e parte una nuova inchiesta che ha portato all'epilogo giudiziario emesso dalla corte lucernese.
Il bistrot e il garage dove sono avvenuti i toccamenti - Questa denuncia tardiva - scrive il quotidiano zurighese - è possibile perché dal 1° gennaio 2013 gli atti sessuali con minori non sono più soggetti a prescrizione se sono stati commessi su bambini di età inferiore ai dodici anni».
Le carte del processo raccontano che avrebbe portato - contro la volontà della madre - la bambina in un bistrot e da lì in un garage dicendole che «devi fare qualcosa se vuoi diventare qualcuno» e toccandole le parti intime. Quando la bambina ha cominciato a divincolarsi e a urlare, l'uomo avrebbe desistito, riaccompagnandola poi a casa.
«Estraneo ai fatti» - La richiesta di amicizia pervenuta alla protagonista ormai adulta di quell'episodio ha fatto riemergere dalla memoria quei momenti e la donna non ha esitato un secondo a denunciare il suo abusatore, che si è dichiarato estraneo ai fatti e che ricorrerà contro l'ennesima sentenza a suo carico.
Intanto dovrà provvedere al pagamento delle spese legali di 7'800 franchi.