Sanzioni pecuniarie fino a 2milioni e 463mila franchi.
COIRA - Alcune imprese edili in Bassa Engadina si sono accordate per anni violando la legge sui cartelli. A mettere, per ora, l’ultima parola su una vicenda piuttosto lunga è il Tribunale amministrativo federale. Confermando, in sostanza, la decisione di quattro anni fa della Commissione della concorrenza nell’ambito del settore edile dei Grigioni.
Nello specifico, il TAF è giunto alla conclusione che, dal 1997, esisteva «un consenso (globale), raggiunto nell’ambito di una serie di preriunioni, sulla designazione degli aggiudicatari delle varie commesse e sulla fissazione dei prezzi delle offerte». Il TAF conferma inoltre che tra le imprese di due gruppi «esisteva un consenso (globale) a livello bilaterale, almeno a partire dal 2008 e fino al mese di ottobre 2012, per coordinare il comportamento sul mercato nell’ambito di diversi progetti».
Le pratiche consensuali accertate costituiscono, dice il Tribunale, degli accordi complessivi illeciti. «Si tratta senz’altro - continua il TAF - di gravi infrazioni al diritto in materia di cartelli, che, in linea di principio, sono direttamente sanzionabili. Il tribunale tutela la decisione della COMCO anche in considerazione dell’imputabilità di infrazioni in caso di cambiamento nella proprietà delle imprese».
Gli importi delle sanzioni, comminate a tre gruppi distinti, vanno da 184’500 a più di 2 milioni e 463mila franchi. Le sentenze possono essere impugnate dinanzi al Tribunale federale.
Con decisione del 26 marzo 2018, la Commissione della concorrenza (COMCO) ha sanzionato alcune imprese edili operanti in Bassa Engadina per varie violazioni della legge sui cartelli. In particolare, la COMCO ha rimproverato alle imprese di aver concluso accordi complessivi illeciti, tanto nell’ambito di preriunioni quanto a livello bilaterale. Per anni le imprese coinvolte si sono accordate in un contesto istituzionale (almeno in parte) su prezzi, territori e partner commerciali.