È stato osservato un leggero aumento dell'uso del treno arrivato nel 2022 al 16%.
NEUCHÂTEL - Nel 2022 in Svizzera i pendolari hanno impiegato in media 30 minuti per recarsi al lavoro e percorso 13,7 chilometri. Il dato, pubblicato stamane dall'Ufficio federale di statistica (UST), è abbastanza stabile. Sono però sempre di più quelli che si recano in un altro cantone. La metà usa l'auto, il 29% i mezzi pubblici e il 18% va a piedi o in bicicletta.
Dei 3,6 milioni di pendolari del Paese (2,9 milioni nel 1990), il 71% lavora al di fuori del proprio comune di residenza. Si tratta di un dato nettamente superiore a quello registrato nel 1990, quando la quota era del 58%. Sono invece il 19,4% quelli che attraversano i confini cantonali, quasi il doppio rispetto a 30 anni fa.
La percentuale di coloro che usa l'auto (50%) è lievemente diminuita negli ultimi 20 anni, mentre si osserva un leggerissimo aumento per quanto riguarda il trasporto pubblico: il treno è usato dal 16% (11,2% nel 1990) dei lavoratori, mentre l'autobus dal 13% (16,9% nel 1990).
Per quanto riguarda la mobilità dolce, il 9% delle persone si reca al lavoro a piedi, un dato leggermente inferiore rispetto al 1990, e il 7% va in bicicletta, una percentuale che non è cambiata di molto. In compenso, le biciclette elettriche stanno facendo progressi costanti, e sono passate dall'1,5% registrato nel 2020, primo anno per cui sono disponibili le statistiche relative a questa modalità di trasporto, all'1,9% nel 2022.
Un confronto cantonale mostra che Basilea Città e Zugo, in proporzione alla loro dimensione, attraggono il maggior numero di pendolari da altri cantoni. Più in generale, i flussi collegano le principali città della Svizzera lungo l'asse dell'Altopiano, da Zurigo a Ginevra.