Nel periodo di 22 anni preso in esame, si legge in un comunicato odierno dell'UST, si sono svolte quasi 740'000 consultazioni.
NEUCHÂTEL - In poco più di vent'anni il numero di consultazioni nei centri di aiuto alle vittime è costantemente aumentato, triplicando il suo valore e raggiungendo 46'542 casi nel 2022. Il dato cozza con quello delle domande di indennizzo, in calo dal 2011.
Nel periodo di 22 anni preso in esame, si legge in un comunicato odierno dell'Ufficio federale di statistica (UST), si sono svolte quasi 740'000 consultazioni.
Le richieste di indennizzo e riparazione morale accettate dalle autorità cantonali responsabili sono state 26'013, ossia il 62% del totale delle domande presentate. In termini di costi, esse si sono tradotte in 134'592'624 franchi (indennizzi), a cui ne vanno aggiunti altri 46'518'493 come riparazione per torto morale.
La tipologia di reati constatata con maggiore frequenza due anni fa riguarda le lesioni personali e le vie di fatto (48% dei casi nel 2000, 51% nel 2022), a cui seguono le estorsioni, le minacce e le coazioni. Il numero di casi segnalati riguardanti atti sessuali con fanciulli si è quasi dimezzato: due anni fa questi reati rappresentavano il 12% della totalità, mentre nel 2000 erano la seconda tipologia di reato più segnalata, con un 23%.
Gli episodi trattati nelle consultazioni sono stati riportati nella metà all'incirca dei casi dalla stessa vittima o da un familiare e ciò non è mutato nel periodo considerato. «Nella maggior parte dei casi, il presunto autore e la vittima si conoscevano già prima del reato», si legge nel rapporto dell'UST: il documento fornisce le statistiche riguardanti il legame tra vittima e perpetratore (ad esempio, la relazione più frequente è quella di marito e moglie o comunque di "partner", ossia il 34% dei casi), ma non vi è un confronto tra i casi in cui i due attori coinvolti si conoscevano prima del reato e quelli avvenuti tra sconosciuti.