Le forze dell’ordine lanciano l’allarme e invitano alla prudenza.
VAUD - Drogati e poi brutalizzati. Nel 2023, in Svizzera, si sono registrati 17 casi di aggressioni avvenute durante incontri gay. La violenza, però, non è circoscritta alla sola Confederazione: i casi sono stati registrati anche in Austria e Germania.
Ecco come funziona - Il modus operandi è simile: attraverso i siti di incontri specializzati, il malvivente (o i malviventi) stabiliscono un contatto con la vittima. Successivamente, sempre utilizzando un falso profilo, l’aggressore si accorda per un appuntamento a casa della persona. Durante l’incontro, la vittima viene prima drogata col GBL e poi derubata o picchiata mentre si trova in stato di incoscienza.
C'è un morto - In Svizzera, sono stati denunciati casi a Berna, Basilea Campagna, Ginevra, Zugo e Zurigo. Il cantone di Vaud è stato il più colpito con quattro episodi. E, stando a quanto ha appreso 24 heures, c’è stato addirittura un decesso. Gli inquirenti, interpellati dal quotidiano, hanno confermato la morte della vittima, senza però fornire ulteriori dettagli sulla causa del decesso e limitandosi a dire che «le indagini proseguono per chiarire i vari casi».
Due arresti - Per il caso specifico, alla fine dello scorso anno, sono però stati arrestati due persone di nazionalità rumena, nati nel 1982 e nel 1996. Da quel momento non sono state segnalate ulteriori aggressioni. Ma il consiglio delle forze dell’ordine, di qua e di là della frontiera, è avere prudenza.