Nei guai anche la moglie dell’uomo, accusata di riciclaggio.
BERNA - Il Ministero pubblico della Confederazione ha depositato presso il Tribunale penale federale un atto d’accusa nei confronti di un ex gestore patrimoniale e membro del consiglio di amministrazione di una banca privata ginevrina.
L’imputato è sospettato di avere, tra il 2009 e il 2015, disposto in modo indebito di averi affidatigli da un cliente su una relazione bancaria in Svizzera per un importo di oltre 14 milioni di franchi. Il procedimento riguarda anche la moglie dell’ex gestore patrimoniale, sospettata di aver compiuto alcuni atti isolati di riciclaggio di denaro quando era già a conoscenza del procedimento nei confronti del marito.
Al termine di un procedimento complesso con ramificazioni internazionali, il primo imputato, ex gestore patrimoniale ed ex membro del consiglio di amministrazione di una banca privata ginevrina, è accusato di ripetuta appropriazione indebita qualificata, sussidiariamente di ripetuta amministrazione infedele qualificata, nonché di ripetute falsità in documenti e di ripetuto riciclaggio di denaro. La moglie, seconda imputata nel presente procedimento penale, è accusata di ripetuto riciclaggio di denaro.
Secondo l’atto d’accusa del MPC, l’imputato avrebbe concluso, al più tardi nel 2008, un accordo con un cliente in cui si impegnava a gestire gli averi di quest’ultimo su una relazione aperta presso una banca privata a Ginevra, identificandosi, contrariamente alla realtà, quale avente diritto economico di questi fondi. Tra il 2008 e il 2014, il cliente ha così versato ingenti somme su questa relazione bancaria per farle gestire dall’imputato.