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Ladri "professionisti" in azione: colpiti 8 svizzeri di ritorno da Firenze È successo nell'area metropolitana di Milano
MILANO - Doveva essere un viaggio tra amici, ma si è rivelato un incubo. Di ritorno da Firenze, un gruppo di 8 cittadini svizzeri ha deciso di fermarsi in un area di sosta ad Arese, nell'area metropolitana di Milano. L'intenzione era quella di pranzare e fare un po' di spesa: «Pensavamo di conoscere il posto», racconta una delle vittime.
Posteggiato il mini-van si sono divisi. Di ritorno al posteggio li attendeva una brutta sorpresa: «Non appena il primo di noi ha raggiunto l'auto, il mio cellulare ha squillato. Era mia cugina, completamente sconvolta. Diceva che qualcuno si era introdotto nella nostra auto», continua la vittima.
I finestrini della vettura non erano sfondati. Al contrario, uno di questi è stato completamente rimosso. Insomma, un lavoro da manuale: «All'inizio non credevamo nemmeno che fossero stati dei ladri. Ma tutte le valigie erano sparite: vestiti e beni per un valore di 10.000 franchi».
Sono allora tornati di corsa al centro commerciale per chiedere aiuto. Ma né i passanti né il personale sono stati in grado di aiutarli. La delusione è stata enorme: «Ci si sente impotenti in momenti come questi».
Alcuni di loro sono riusciti a recuperare una parte dei loro averi, utilizzando la funzione di tracciamento degli AirPods. A quanto pare i ladri li avevano gettati in strada non molto distante. «È stato surreale vedere le nostre cose sul ciglio della strada. Hanno preso tutto ciò che poteva essere rapidamente trasformato in denaro».
La polizia, contattata e giunta sul posto, avrebbe offerto poco supporto e sarebbe rimasta in disparte per la maggior parte del tempo: «È stato davvero frustrante. Ti aspetti che ti aiutino». Fortunatamente l'assicurazione che avevano stipulato con l'agenzia di noleggio del mini-van coprirà le perdite.
«Non avrei mai pensato che una cosa del genere potesse accadere a me». È stato imprudente lasciare oggetti di valore in macchina: «In futuro staremo più attenti. O qualcuno rimane in macchina, o ci si porta le cose appresso. Sembra che soprattutto le targhe svizzere siano bersagliate dai ladri».
