Pene per tre funzionari. La Corte d'appello di Ginevra ribalta la sentenza
GINEVRA - L'ex coordinatore della sicurezza antincendio del centro per richiedenti l'asilo Les Tattes di Vernier (GE), dove nel novembre del 2014 scoppiò un incendio che fece un morto e 40 feriti, è stato riconosciuto colpevole in seconda istanza di omicidio colposo e lesioni gravi.
La Corte d'appello di Ginevra ha ribaltato nel suo caso la sentenza di assoluzione della prima istanza. Ha inoltre confermato la condanna per gli stessi capi d'accusa nei confronti di altri due agenti della sicurezza che avevano tentato di spegnere l'incendio, ma avevano commesso errori nel farlo. I tre funzionari sono stati tutti condannati a pene pecuniarie sospese con la condizionale.
Confermata anche la pena sospesa di 15 mesi per incendio colposo, omicidio colposo e lesioni personali colpose per un migrante algerino che occupava la stanza in cui erano divampate le fiamme.
L'incendio era scoppiato nelle prime ore del 17 novembre di dieci anni fa in uno degli stabili del centro - il più grande della Svizzera - nel quale erano alloggiati 189 richiedenti l'asilo. Un eritreo di 29 anni era morto per intossicazione da fumo, mentre una quarantina di persone erano rimaste ferite, di cui 11 in modo grave. Due sono ora tetraplegiche. Per sfuggire alle fiamme, alcune di loro erano saltate dalle finestre.